305 tri ridotti fra il Brenta ed il Nuovissimo; si praticarono spianate, stecconate in più luoghi, e compito si può ritenere il piano difensivo di questa inespugnabile, come che vastissima, città e litorale. (Rispetto alla parte amministrativa, si passa dall’oratore a dimostrare essersi conseguita tutta quella regolarità ed esattezza, che esiger potevasi nel successivo rapido alternarsi degli eventi, dei sistemi, dei governi, delle persone; ed espone come, colla spontanea gratuita assistenza di zelanti cittadini e cittadine, si allestirono in quest’ultimo periodo trimestrale: alloggi per soldati 16,000; vestiti per 12,000, letti negli ospedali per oltre 4,000, e che nullameno l’cconomie, fattesi in confronto dei contralti anteriori, e specialmente colla riduzione e trattenuta sugli stipendii dei militari, importerebbero oltre 1,200,000 lire.) La guardia nazionale, prosegue l’oratore, clic promosse e sostenne qui, come altrove ed ovunque, il politico rivolgimento, risentivasi nella sua organizzazione della fretta, con cui venne nel primo moto raccolta. Rifuso il piano del suo ordinamento, risorse in brevi giorni, non meno zelante che regolata, nelle sue quattro legioni, e con l’aggiunta di attivi ed istruiti bersaglieri e cannonieri. Voi la scorgeste già in pubblica mostra, esercitala nel maneggio dell’arma e nei movimenti di linea; la vedemmo accorrere spontanea in sussidio alle guarnigioni di Malghera e di San Giorgio; pronta sempre a reprimere trame e tumulti; conservatrice dell’ordine, della pubblica e privala sicurezza. Tutto ciò si fece, intanto che si respingevano gli assalii frequenti, e si deludevano le insidie dell’avversario a Malghera, a Brondolo, ai Treporti. Nè si obbliarono in pari tempo le disposizioni di guerra all’esterno; su di che ci dispenseremo di dare pubblico ragguaglio. Accennerò soltanto esistere un ufficio apposito per le militari esplorazioni, abilmente diretto, e che apparecchiati saremo ad agire quando che sia fuor della nostra cinta, e dar mano alle nostre provincie. Un punto, una rocca, si regge tuttavia nel Friuli, ove inalberato è il vessillo d’Italia. Noi vegliamo e soccorriamo a quei prodi, che imperterriti sfidano pericoli, disagi, privazioni. Io ne lasciai colà 600, ridotti ora al numero appena degli eroi delle Termopili, e chi sa che un’ugual sorte li attenda ! Di questi giorni son essi da ingenti forze assaliti, stretti d’assedio, fulminati da potenti batterie di razzi, di mortai. 11 povero paese, distrutto è già forse eome Messina .... Soldati ed abitatori non cedono, non cederanno, spero .... noi ricorderemo i superstiti, le loro famiglie, i loro parenti. Sono Italiani. A voi li raccomando .... sono vostri fratelli.... (A questo punto, la voce dell’oratore vien meno: la commozione gli tronca gli accenti, ed ella, come elettrica scintilla, si diffonde nell’animo ¡li tutti gli uditori, che ne dau seguo con applausi e con lagrime. Fu un •stante di eloquenza sublime, quando egli, quetalo quel primo tumulto d’affetti e rasciuttosi gli occhi: Scusate, disse, ei sono miei figli ! Poscia così •'¡piglia la sua relazione.) Ora risponder dovrei a chi pubblicamente, non ha guari, censurava l’er ciò che dal Governo non si fece. Il blocco, la guerra, le febbri, la condizione di Venezia, che nulla o poco produce; lo scompiglio, le oscillazioni, le trepidanze che negli ordini sociali, nelle caste, negl’individui, inevitabil- T. IT. 20