467 Ma il tuo fine, per ilio ! che sia fatale Alla tremante podestà tiranna, Che ogni tliritio dell'uom pone in non cale. Ecco già di tue valli il popol freme, De’bronzi sacri, ecco i temuti squilli. Ecco coi sarti noi pugnamo insieme! — Tu, spettro minaccioso, or tu disganna Gli oppressi figli di tua terra, e gli empi Gustino il frutio della tua condanna; Ma d’insolita gioja in volto brilli, Forse pensando a prossima vendetta, E a me ratto ti togli? oh! presto squilli Corri ogni loco, ili tuo sdegno adempi Ogni fibra, ogni cove, e sul vii seme Piombili cruenti di Sicilia i tempi. Di guerra il segno e le grand’ ire afi'retta! D. COSTANTE BUSINARO. 29 Ottobre. (dulia Gazzetta) Estratto dell’ordine del giorno 28 ottobre 1848. | 833. Io mi chiamo veramente avventurato di presedet e ad un corpo a verun altro inferiore nell’ obbedire ai generosi sentimenti di patria alfe/ione. La prontezza con cui ieri al romoreggiare del cannone, vi schieraste attorno agli stendardi vostri, la pietosa insistenza con cui domandavate di accorrere in soccorso dei vostri fratelli, il numero vostro di gran lunga esuberante il bisogno, destarono in tutti sensi di ammirazione e di riconoscenza. Ammirazione e riconoscenza ch’io son fortunato di esprimervi, perchè a veruno secondo nel nutrirla per voi. II Governo viene di conformità informato. Molte schiere di Radetzky s’avviano a grandi giornate verso le Alpi; i confini della terra di schiavitù sono guardati paurosamente da piccoli drappelli, e continuamente percorsi da pattuglie di cavalleria. Non solo in Milano, ma in tutta Lombardia, i soldati ricusano di prendere alloggio nelle caserme, per timore di essere rinchiusi ed asserragliati dalle barricate, e preferiscono di giacere all’ aperto di giorno e di notte. Mentre dapprima si approvvigionavano le fortezze, ora d’improvviso e a dirotta si vendono granaglie, e quant’ altro sarebbe di difficile trasporlo. In poche citlà è ancor lecito dubitare della prossima andata dei Tedeschi, e i muri esprimono con generose iscrizioni il voto, la speranza, la fiducia di tutti. 11 più grave male della Lombardia e della Venezia è l’inerzia dei governi italiani, è la vergognosa fidanza nella mediazione, è la stolta speranza di poter ottenere una pace onorevole senza mettersi in attitudine di guerra. Il generale in capo G. Marsich. C. I. 29 Ottobre. KOTIZI3 DI LOMBARDIA. Milano, 21 ottobre. Leggesi nella Concordia, in data di Pavia 18 ottobre: »II giorno 1G Radetzky ha tenuto un Consiglio generale; vuoisi che egli abbia proposta