8G teggiassero. Atterrate da noi alcune porle a forza, si riuscì a fare qualche barricata; e perchè il parroco si risolvesse ad aprire il campanile per suonare a stormo, si dovette minacciarlo coll’ armi. 11 sopraggiungere così alla sprovèduta del nemico, era opera d’ una spia del paese che era accorsa ad avvertinerlo. Ordinata a questo modo la difesa e mantenendo vivo e micidiale il fuoco per poter meglio coprire la partenza divisata, il Generale ordinava si movesse la colonna. Ogni compagnia ne fu subitamente avvertita. Uscivamo di fianco in un luogo dal quale il nemico per lo sgomento del nostro fuoco s’era dovuto ritirare. Quattro morti e dieci feriti nostri impedivano alquanto la nostra marcia; l’oscurità della notte per giunta, faceva sì che spesso si rompessero le file. Ai più erano ignoti i luoghi die avevamo a percorrere, e perciò riusciva malagevole di trovare un punto di riunione nel caso che per l’oscurità della notte da lunga via ia colonna si fosse spezzata. In falto non potendo intendersi con segnali per la necessità del silenzio, la colonna si divise in più parti che dovettero, non trovando modo a congiuhgersi, riparare sullo svizzero. Gli Austriaci non entravano a Morazzone che sul fare del mattino, incerti ancora e timorosi di trovarlo occupato. Varese vedeva 47 carri di Austriaci, Ira morti e feriti, senza quelli abbandonati sul campo. 40 Settembre. ITALIA CONCORDE E UNITA ALLE MENZOCBE E CALUNNIE DEI RÀDETZKY, WELDEK, SCIIWARZEMBERG ETC. ETC. SONETTO. Spendete pur la rauca voce, o Eroi, L’antica colpa a rampognarci ancora, Dite: che l’angue di Discordia in noi Aprì la piaga, e i visceri ci vora; Che Pio, che il Rege e i combattenti suoi Ci stanno invisi . . . Empi! suonata è F ora . Eterna notte di servaggio a Voi, Eterna a noi di Libertade aurora. Santa VENDETTA in un sol patto avvinti Ci tien, VENDETTA che non fia sopita Se tutti oltr’Alpe non n’avrem respinti. E se, spergiura, a Voi porgesse aita Germania intera, non sarem mai vinti Finché un Italo sol rimanga in vita. DEMETRIO MIRCOVICH.