365 battaglione leggiero lombardo-veneto. Le chiese dell’incoronata, di S. Pietro in Gessate, di S. Antonio e di S. Pietro Celestino, furono occupate (sebbene la Gazzella di Milano abbia sfacciatamente mentito, dichiarando fiugic del giorno l’occupazione delle chiese, che pure è nota a tutta Milano). Il Collegio Calchi-Taegi è tenuto da un battaglione del reggimento Haugwitz; l’Oratorio di S. Carlo, dal reggimento Sluino croato; casa Beigioioso e casa Sormanni, la prima per circa 400 uomini, la seconda per 560; casa Busca-Serbelloni, le scuole comunali alla Passione, sono pure occupate dalle soldatesche, come lo sono molte altre località, di cui non ho potuto tener nota. Si sono attivali dieci ospedali militari; cioè, S. Ambrogio, caserma S. Girolamo, casa Borromeo, S. Luca, Monastero maggiore, S. Bernardino, Collegio Longone, gli stabilimenti d’educazione femminile a S. Vittore, a S. Filippo e alla Guastalla. Le povere dame di quest’ultimo Collegio, e le alunne, partirono disperate, ricoverandosi alle Salesiane. Fra pochi giorni, si attiverà l’undicesimo spedale, occupando qualche altro stabilimento di beneficenza o di istruzione. Le truppe, alloggiate in diversi punti della città, sono, volere o no, provvedute dal Municipio di pagliericci, di lumi, di marmitte, di sego, ec. La città, non sapendo più dove trovare 50,000 coperte di lana, richieste dalla truppa, le requisisce nelle case dei cittadini. Non parlo delle migliaia e migliaia di lenzuola, che bisogna allestire appositamente, e delle migliaia di pagliericci, che il comune fa disporre, impiegandovi qualche centinaio di donne al giorno. Per gli ospedali poi, noi abbiamo (la sostenere una gravissima spesa. Dobbiamo provvedere oggetti ed attrezzi da cucina, tavole, panche, biancherie, scodelle, bicchieri, è persino i medicinali; essendo requisiti tre o quattro farmacisti. Gli uflìziali sono alloggiati nei migliori appartamenti dei signori assenti, ove sciupano, guastano, depredano, a man salva. Il Municipio ha rilasciato, a quel che mi fu detto, più di 5500 biglietti d’alloggio. Il Municipio è pure costretto a fornire ogni giorno di carrozze il governatore, il Comando di piazza, i generali: in somma vedresti gli ulfiziali e le loro ganze girare per città nelle nostre carrozze. A tutte le porte di Milano, sono piantati cannoni : alcuni vólti verso la campagna, altri verso le contrade interne: e alle 40 di sera tutti i cittadini sono ritirati. Per le vie girano numerose pattuglie, a piedi ed a cavallo: queste ultime con la carabina montala, e col diio sull’acciarino. Ho contato fino a 60 uomini per pattuglia. Chi gira di sera per le vie, s’abbatte ad ogni passo in soldati, che gli chiedono danari; i quali, come ben capisci, non possono negarsi senza pericolo. Al Comando di piazza v*è un tenente italiano^ anzi milanese, certo Restellini, che è un vero demonio. I segretarii del conte Pachta sono Borroni, padre e figlio, e il sig. Zucchi, già vicesegretario di governo. Capo degli ullizii d’ordine, è il sig. Sereni, già capo d’ufficio presso ■l governo provvisorio^ e che, appena entrati i Tedeschi, andò ad offrire i suoi servigii a Pachta!