430 nente chiamata della patria, ed offre primo se stesso. L’Assemblea accoglie queste generose parole eoa acclamazioni, e molti si dicono pronti. 11 Circolo in massa prega il generale Garibaldi a farsene centro ed organizzatore. Egli accetta ringraziando, e chiede che gli sicuo associali quattro individui per assisterlo, coadiuvarlo in quest’ opera, il Circolo lascia libera la scelta a lui medesimo. E fissato il giorno dopo per cominciare, e sono invitati per le ore 12 di ogni giorno tutti coloro che volessero inscriversi. Riportiamo dal Pensiero Italiano il seguente proclama: Italiani ! Il «lido della tirannide, al quale mettevano capo tutte le vili iniquità cortigiane di Europa, è rovesciato. Vienna combatte per la sua libertà! Non combatteremo noi per la nostra? Non udite veiiife, o Italiani, un fremito dalla Lombardia e dalla Venezia? Il popolo cke sorse £i marzo, sebbene coperto di ferite, non è morto, ma vive; csvjca il focile ed aspetta il cenno. All’armi dunque, o Italiani! Noi siamo alla vigilia dell’uUinia guerra, non lenta, non liacca, non proditoria, ma rapida, sincera, implacata. Levatevi forti de’vostri diritti calpestati, del vostro nome schernito, del sangue che avete sparso; levatevi in nome de’martìri invendicati, della libertà e della patria saccheggiata, vituperata dallo straniero, forti come uomini parati a morire! Non chiedete vittoria che a Dio e al vostro ferro; non ¡sperale ne’vuoti simulacri, ma nella giustizia; non confidate cke in voi. Chi vuole vincere, vince. Su dunque, raccogliete fucili e spade, o Italiani! Non sonore promesse, ma opere; non vanti passati, ma glorie avvenire! All’armi, Italiani! Genova, 18 ottobre 1848, G. GARIBALDI. MILANO È IN COMPLETA RIVOLUZIONE. Il giorno 18 Radetzky dopo aver fallo minare diversi palazzi e i principali edilìzi della città voleva fare altrettanto del Duomo, onde distruggerlo nel caso fosse costretto a lasciare Milano. 11 popolo furibondo si scagliò addosso ai lavoranti e soldati che volevano difenderli, e ne fece un orribile macello. In un istante tutta la città fu in armi; tutte le campane suonarono a stormo, il furore è indescrivibile, l’insurrezione è generale, la pugna continua. — Milano è in rivoluzione ! Lo smembramento delle forze tedesche per l’accaduto a Vienna e pel rimanente dell’impero; il combattimento sotlq Qsoppo delle fòrze austriache con quel presidio che ne portò la Infausta conseguenza della resa; le minaccio degli Ungheresi al feld-ma-