351 èd avemmo sempre alla famiglia Toscana della quale ci pregiamo di lar parte. Concediamo ed accordiamo oblio, amnistia e perdono a tutti quei membri delle Camere e dei due ultimi ministeri di Toscana, i quali ebbero parte alla violazione dello Statuto costituzionale, accordando contro ogni diritto il potere esecutivo ad uomini di mal senno e peggior cuore per conculcare, vilipendere, mitragliare e quindi calunniare un POPOLO virtuoso, che reclamava la giustizia ed i suoi diritti: a condizione però clic sieno immediatamente deposti ed espulsi tutti quegli individui componenti l’attuai Ministero e le Camere che si resero rei di lesa umanità e che meritano di esser cancellati dal ruolo dei cittadini siccome riconosciuti traditori della patria. Della esecuzione cd osservanza del presente è incaricato l’intero generoso popol Toscano che comprese alfine sè stesso e la sua dignità. Dato in Livorno 1’ 8 ottobre 4848. IL POPOLO. Evviva l’Italia! 16 Ottobre. ORA O MAI Grida di generale insurrezione ai popoli dell’ alla Italia. Qual letargo funesto, qual vile timore addormenta il vostro spirito, infievolisce il vostro braccio, o popoli della Nordica Italia? Quando stretti in nodo fraterno i cittadini dell’oppressa penisola tutti tentarono di scuotere l'austriaco giogo abborrito, voi non foste lenti o dubbiosi a qualunque dimostrazione necessaria a preparare la libertà della patria. Quando fugati i barbari dalla eroica Milano, le cui gesta immortali formeranno epoca memorabile nelle pagine della Storia, quando Venezia colla sagacità e col consiglio evitava lo spargimento di sangue, e conseguiva felicemente lo scopo vitale, anche le minori Vende e Lombarde Città sorelle, i castelli, i villaggi tutli insorgevano formidabili^ ed iu pochi giorni cacciavano sbigottito e tremante l’odiato invasore. Ma un malaugurato regio soccorso, intromessosi nella lolla fiera e generosa fece guasto ne’cuori Italiani cpiasi ogni spirito d’insurrezione, vantandosi che una spada terribile bastava sola a proteggere la santa causa Italiana. In tanto ingannevole lusinga si assopirono i popoli, finché venne condotta a termine la prima patteggiata totale consegna delle infelici Provincie Lombardo-Venete alle belve austriache, e compiuta l’esecranda missione, la spada formidabile rientrò nel fodero, e sparve. Ora minacciose e giganti le tigri vandaliche invadono questo suolo ‘li paradiso, e con feroce inaudita rabbia e vendetta tutto devastano, tutto ■ ubano, incendiano, uccidono. Su su, dunque, o Cittadini dell’alta Italia, tulli all’armi, tutli addosso agli esecrali tiranni! ORA, o MAI sarà libera la patria dall’infame straniero. Orribile MAI! Senza un colpo il più fiero, il più risoluto, oh quauto lagrimoso avvenire, sciagurati fratelli, a voi si prepara!