80 credenze, ma dai climi, dalle tradizioni e dai costumi. Tale varietà potente intende senza dubbio ad una grande unità, che i secoli effettueranno ; ma nou alla Russia, non ad un Impero assoluto verrà latto di con-;seguir tale effetto. La Russia adopera la religione come uno strumento di politica, e la politica come un mezzo di conversione: error doppio. Chi vuole lar dell’altare puntello al trono, li vuole inabissar tuttadue. Il Imout non è degno commento al Vangelo, nè Gesù Cristo ha scelto i suoi apostoli nella guardia imperiale. Il patronato e l’educazione della Slava cattolica parevano toccati in parte all’Austria: ma l’Austria non ebbe la coscienza della sua missione. Ella si è attaccata all’Italia, come l’usuraio si attacca ad un guadagno illecito e lascia andare profitti più grandi e onorevoli. Le parve più facile magnerò ed avvilire una nazione ricca e grande di quello che cercare la ricchezza e la grandezza in una famiglia di nazioni, alle quali la Provvidenza riserba nel futuro una parte delle più eminenti. Ciò che l’Austria non seppe fare, la Francia può e debbe. Già, per un concorso di falli, che non potrebb’essere un caso, le famiglie slave mantennero e tentarono di mantenere con la Francia corrispondenze, eli’erano come segni precursori. Ei non è solamente un vano suono il titolo di Francesi del settentrione acquistalo dagl’infelici Polacchi, ned è necessario ricordare Enrico 111 e Maria Leczinska, quando si può nominare Kociusko e Mickiewiz. Le provincie illiriche furono iter qualche tempo aggregate al-l’impero francese per uno di que’capricci, ne’quali tuttavia i despoti obbediscono, senza che il sappiano, alle leggi secreto della Provvidenza. Si sa che, nella rivoluzione di Serbia, Giorgio il Nero invocò i soccorsi di Napoleone; ma l’indipendenza d* una nazione era troppo piccola cosa per ehi faceva e disfaceva i re, e la parola nazione non era nel dizionario di Bonaparte; dizionario ristrettissimo, qual l’hanno tutti i despoti e quasi tutti i grand’uomini. Ciò di che io vorrei compreso il governo francese, è che le provincie slave, tanto quanto l’Italia, sono naturalmente un sostegno della Francia; eli’è bene intendersi con esse. E’sarà un valido contrappeso alle invasioni delle potenze del settentrione; la sarà un’arma di guerra giusta, od un pegno di pace onorevole. Non credo d’aver fatta una digressione, dimostrando che F utile della Francia è di appoggiarsi alle nazionalità , di approfittare seriamente di codesta grande parola, eh’ è il suggello dell’ età nostra. Le nazioni, che hanno bisogno di costituirsi o di ritemprarsi, si porranno dal lato della Francia; nè rimarranno contr’essa se non gli uomini, cui è patria il guadagno e dio il caso. Occorrono al mondo priucipii; la bandiera, che porta in sè inscritto un principio, è la sola che dee finalmente spiegarsi al sole della vittoria. Possono essere male intelligenze fra’ governi, ma le nazioni sono fatte ornai per intendersi; elle ben sentono che la sorte loro è inseparabile; che, piccole o grandi, hanno sempre bisogno 1’una dell’altra. Queir insolente detto: L'Italia farà da sè, non fu profferito, non fu ripetuto dalla nazione. E pure la nazione avrebbe potuto a sè stessa bastare, se il movimento di marzo non fosse slato ritardato in giugno, falsato ne’ mesi appresso. Finché il popolo non ebbe in altri fiducia che in sè, finché la questiou nazionale non divenne un raggiro politico, vin-