200 si è sparso sangue indarno . . . Glie fa? purché i pedanti rinnovino la prova: replicano a sangue freddo sulla loro madre le esperienze fallite ... Gli allievi politici del dottor Sangrado. Ecco che a Torino, nell’ antico Eden dei Gesuiti divenuto oggi la Mecca dei liberali-regii, i grandi sacerdoti della dottrina si rilevano dalle proprie ceneri pei' promulgare una associazione-nazionale di nome; ma per intento e scopo frazionaria e dissolvente, come lo fu il loro apostolato (piando da soli senza associali, per nostra sventura, avevano la parola potente . . . perchè i falli non aveano parlato. Codesta associazione vuol promovcre, coi mezzi legittimi} il palio federativo. — Sono cinque mesi che i re d’Italia si mettono sollo i piedi le leggi e deludono il sogno della federazione: e si riparla di federare e di mezzi legittimi! L’ associazione piglia per base delle sue operazioni i fatti compiuti... La base è solida, oggi. E di fatto, Carlo Alberto rimise 1’ Austria in possesso di tutta Lombardia, affinchè ella fondasse le sue prelese sulla base dei falli compiuti. L’!associazione consacra il frazionamento d’Italia chiedendo il mantenimento delle integrità territoriali di 6 Siati Italiani ... — Date poi torto agli Austriaci quando ristringono il loro Jus in queste parole — Non fu mai unita. — L’ associazioni si adopera presso i principi per indurli a secondare il voto del popolo ... E qui fermiamoci: giova il discorrerne. Si adopera presso i principi . . . Ecco, povero popolo italiano, l’ultima espressione del patriottismo de’ tuoi dottori, degli apostoli della fusione. Supplicare umilmente i tuoi principi. Dormi tranquillo sul tuo letto di dolori, popolo deluso e tradito, che vuoi di più? di che hai più a temere? I tuoi tutori «’ adoprano presso i principi . . . E se vuoi dir vero, non li hai conosciuti in questi cinque mesi, i tuoi principi? non hai sperimentato la loro tenerezza pel bene e per la gloria d’Italia? Dormi, buon popolo, i tuoi avvocati vegliano per te a pie’dei tuoi principi. Per Dio! è imbecillità questa? 0 maledizione del Cielo? o malvagia impudenza ? No, che il popolo italiano non si accecherà più colle sue mani per darsi a menare agli orbi. No, sepolcri imbiancati, voi non farete più tacere il retto senso dei popoli, voi non darete più loro lo scambio colla ipocrita larva della vostra unione. Unione in che? ed in chi? nelle monarchie che ci squarciano da tre secoli? nel papato che fu sempre il sasso posto fra’due labbri della piaga? in Ferdinando di Borbone, in Pio, IX, in Carlo Alberto? — Ma fu fatta; vi fummo strascinati con lusinghe e con minacce da Yoi — Rispondeteci: dov’è l’opera vostra? Chi l’ha distrutta? Chi ha mitragliato il popolo a Napoli? Chi ha carteggiato dietro le spalle di Mamiani a Roma? Chi stornò le intenzioni e le opere dei buoni ministri, e vi ha sostituito i cardinali, o i Gesuiti? Chi ha dato gli eserciti a condurre ai Salasco? Chi abbandonò le Venezie senza resistenza? Chi diede Milano e i ducati e le fortezze al Tedesco ? Chi triplicava la