473 stero piemontese, il quale non crede sia ancora opportuno il momento di riprendere le ostilità. La flotta Sarda giunse nelle nostre acque in seguito ad ordini che il suo governo le ha dato, e questi naturalmente saranno conformi all’opinione che il governo stesso ha manifestata alle Camere. Noi non dobbiamo dunque attenderci dalla flotta medesima una cooperazione attiva per una guerra di offesa; la guerra di difesa è il solo mandato, che possa esserle stato conferito. Nè l’esercito nè la .Marina veneta possono prescrivere a sè stessi la sola guerra di difesa: e questo appunto si volle dichiarar con quei fatti in faccia ad Europa, come risulta evidente dagli ordini del giorno pubblicati dal Generale in capo e dai bullettini del Governo. La squadra Sarda è dunque venuta ad essere spettatrice delle gesta che qui si iniziano: ce ne dispiace aspramente per la causa italiana, ed anche per quei bravi ufficiali, che senza alcun dubbio deploreranno questa loro forzata inazione, ed imprecheranno nel loro cuore a quel ministero, che nelle attuali circostanze crede opportuno un sistema pacifico \erso delTAustria, e più ancora a quella Camera, che assume la solidale responsabilità di questa non italiana politica. Da ciò ne deriva che la flotta veneta non può questa volta entrare nella linea della piemontese; benché più piccola, benché priva di fregale, nè essa nè il governo nè il paese vorrebbero che si assoggettasse ad astenersi dalle mosse di offesa: sarebbe disdire quello^ che i brillanti fatti di questi ultimi giorni hanno chiaramente significalo. Per quanto sia bella l’unione delle forze e delle armi italiane, essa non dose desiderarsi colla condizione di restare nell’ozio in presenza deli'aborrito nemico. Ma fino a quando il generoso popolo piemontese tollererà la vergogna ed il danno di un sistema così antinazionale? Fino a quando tante spade italiane sopporteranno di restare forzatamente nel fodero, mentre un campo di gloria si schiude loro dinanzi? Fino a quando Torino, Genova, A-lessandria e Mortal a cd altre animose città aspetteranno prima di chiedere il licenziamento d’un ministero, e la rinnovazione di una Camera, che rispondono così male alla volontà patriottica di quella parte d’Italia? Fino a quando quattro milioni e mezzo d’italiani continueranno ad essere raggirati e dominati da una camarilla di Gesuiti? 29 Ottobre. (dall’ Indipendente) DISCORSO DI F. D. GUERRAZZI LETTO NEL CIRCOLO DEL POPOLO DI FIRENZE A NOME DEI LIVORNESE II seguente discorso servì di pretesto all’ ex-ministero Sammii ialeVli-Capponi, per estendere a tutta Toscana i malaugurati poteri eccezionali, per imprigionare molti benemeriti cittadini che lo avevano applaudito ed appoggialo, per chiudere con spettacoloso corredo di truppe e con violenza tirannica i circoli politici. « Se il popolo livornese si volge a voi altri Toscani piutlostochè agli Italiani, esso noi fa perchè non si consideri membro della grande fami-