218 mentissimo imperatore costituzionale, bruciano e messi e piante, eleva-* stando con furore vandalico le circostanti campagne. — Alcune povere donne, che, sfinite dal digiuno, si erano coi bambini in collo presentate agli avamposti, chiedendo passar oltre, per mendicare altrove un tozzo di pane, furono accolte a colpi di fucile e ferite. — Ieri, alle 5 pomeridiane, mentre gli Austriaci incendiavano il fieno raccolto, Zanini colla guarnigione e col popolo fece una bella sortita. — Il nemico fu respinto, e lasciò sul campo 8 morti, e parecchi feriti. — Le famiglie degli emigrati, o cjuelle che sono in relazione con qualche emigrato, vengono assiduamente vigilate dalla sospettosa polizia; e nel giorno 9 corrente, a Ramuscello, fu con tutta diligenza perquisita la casa del cittadino Gherardo Freschi, uno dei commissari! di Venezia, incaricato di raccogliere sussidii e di promuovere l’imprestito nazionale. — Nulla fu rinvenuto; ma il suo ministro Piloni fu arrestato, e posto subito in libertà. — In-somma, le cose vanno di bene in meglio, e gli stessi retrogradi, che desideravano tempo fa la pace ad ogni costo, sono convinti non potersi con gli austriaci ladroni ornai più transigere; e l’odio, e la rabbia contro l’oppressore straniero stanno scolpiti profondamente nel petto di tutti, dei ricchi, dei poveri, dei popolani e dei nobili. — All’armi adunque, all’armi! suonino a stormo le campane, che un nuovo e più sanguinoso vespro Siciliano non può fallire. « Anche in questi ultimi giorni la nostra povera Vicenza meritò della santa causa italiana. Benché con al petto le baionette dei Croati, i nostri fratelli stracciarono la Costituzione, che si voleva loro dare dall’austriaco liberalismo, e rifiutarono tutti d’accordo la nomina e l’iustituzione della guardia nazionale. — Vìva Vicenza! Il Circolo fu onorato dalla presenza dei veneti deputati Giuseppe Gio-vanelli, Giovanni Giustiniani, Elia Todros, Gherardo Freschi. Questi lesse il seguente indirizzo; » Venezia, che v’ invia per mezzo nostro il suo fraterno saluto, non ha duopo di ricordarvi con quanto ardore di patria carità, con quanta costanza di sacrifizii, con quanta abnegazione di sé medesima, ella vegli, novella vestale, il sacro fuoco dell’ italiana indipendenza, sottratto miracolosamente al soffio spegnitore di una invereconda diplomazia. Non ha duopo di ripetervi, che, forte della sua posizione, rafforzata dai presidii che le compongono i numerosi difensori, da tutta Italia convenuti a dividere coi proprii figli la gloria del trionfo o quella del martirio, ella sfida gli assalti del nemico, e si ride delle minaccie di lui, » Ma, mentre eli’è sicura da ogni sforzo esteriore più disperato, mentre non teme neppur le insidie interne del tradimento, poiché un sola 29 Settembre. CIRCOLO FEDERATIVO NAZIONALE DI TORINO. Sessione del 19 settembre. Piemontesi !