4G5 22 Settembre. (dalla Gazzetta) Il vascello il Jupiter, e la fregata la Psichi1, legni da guerra francesi, sono giunti questa mattina nel nostro porlo. (Dalla Démocratie pacifique dell’11.) L’Austria ha finalmente accettata la mediazione della Francia e dell’Inghilterra. I preparativi militari sul confine delle Alpi e nel Mediterraneo hanno probabilmente determinato tal accettazione. Non si può supporre che il gabinetto di Vienna, per prendere una determinazione così importante, non siasi inteso col gabinetto di Pietroburgo. Ora, dopo la dichiarazione formale, che lo czar ha indirizzata alle potenze mediatrici, relativamente al mantenimento assoluto dei trat-trati del 1815 e ai diritti dell’imperator d’Austria sulla Venezia e sul Milanese; dopo la spedizione solenne d’insegne militari al maresciallo Radctzky ed al suo esercito; dopo il movimento di truppe, fattosi di recente nel Caucaso, e la designazione del generale Woronzofì' per comandare il corpo d’esercito, che operar doveva verso l’Occidente, come avvidi egli che l'imperatore di Russia abbia lasciato l’Austria accettare la mediazione? L’autocrate russo avrebb’egli di subito cangiato d’idea, egli, la cui politica è sì immutabile? Consenlirebb’ egli che l’Austria perdesse forza in Occidente, per vincerla con più facilità in Oriente ? Vorrebb’ egli diminuire la potenza di essa nell’ Adriatico, per chiuderle più agevolmente il Danubio e il mar Nero? Si rammenterebb’ egli che l’Austria è la potenza meglio in grado d’opporsi alle sue usurpazioni verso il Bosforo? 0 pure, l’accetlazion della mediazione, agli occhi dell’ autocrate russo, non sarebb’ ella altro che un mezzo dilatorio, un tempo d’aspetto, di cui si varrebbe a raccogliere le sue forze pel conflitto? La politica degli czari, come ognun sa, è un miscuglio di furberia greca e di violenza cosacca. Mentre le negoziazioni tireranno in lungo, verrà l’inverno, ed i venti dell’Adriatico renderanno quel mar disagevole, ed il passaggio delle Alpi per parte d’tin esercito francese sarà quasi impossibile. Tutto ciò non potè egli entrare ne’ computi dello czar, il quale riman sempre padrone di far andare a vuoto le negoziazioni, pel momento in cui sarà pronto ? La partita sarebbe in tal caso rimessa alla prossima primavera. D’altra parte, l’Austria e Radetzky restano in possesso delle provincie rioccupate. Qualunque sia l’ipotesi, che s’inclini ad ammettere, importa alla dignità della repubblica francese eh’ ella non si lasci gabbare da un’ ac-cettazion simulata, da negoziazioni diplomatiche, che altri avesse l’intenzione, anticipatamente fermata, di non lasciar riuscire a nessun risulta-mento. Non conviene che la repubblica francese si lasci così ingannare