313 Quanto a ciò che notò il Malfatti, può essere dello ed anche si disse quell«), di cui ei parlò. Ma non a tutti si può tenere lo stesso linguaggio. La Francia riconosce le nazionalità, nè ad essa può indirizzarsi quel discorso, si ad altri. Che poi Venezia, nei trattati, debba difendere la nazionalità italiana, è indubitato. Ma non basta avere un diritto; bisogna avere la forza, la possibilità; nè, per ottenere tutto subito, vuoisi perder lutto. Bisogna vedere fin dove si può giunger oggi. Finché Venezia sarà libera, l’Italia avrà sempre una prossima speranza; caduta Venezia, la causa italiana è perduta. Si opererà con tutta la forza, che,, se Venezia non ha molla forza materiale, può disporre di altri mezzi non meno potenti. Ma non bisogna che le attribuzioni del goxerno, come inizialivaj sieno troppo legate. Il deputato Bellinato domanda che si venga ad una conchiusione. Non potendosi prevedere i molti accidenti,, che possono insorgere durante le trattative, il decidere sul destino di Venezia sia riserbato aJPAssemblea, ma intanto si dia un volo di fiducia al governo, con mandato illimitato per iniziare le trattative. (Applausi.) Il presidente Babbi propone la forinola: « Il governo dittatoriale viene incaricato di trattare sulle condizioni politiche. » Il Bellinato chiede qualcosa di più esplicito nella forinola, e vorrebbe che fosse aggiunta la parola illimitatamente. Il Benvenuti chiede che si aggiunga : Salva la ratifica dell’Assemblea. Molti deputali sembrano accordarsi sulla emenda Benvenuti, il quale insiste perchè sia volala. Il presidente propone di volare la forinola col-remenda simultaneamente. La prova per alzala c seduta riesce dubbia. Il deputalo Malfalli propone la forinola nel seguente modo: « L’Assemblea accorda pieno mandato al governo di trattare sulle condizioni politiche, salvo la ratifica finale deH’Assemblea. » Il Benvenuti accetta l’aggiunta della parola finale alla sua emenda. Il segretorio Vare, volendo chiarezza, senza manifestare una opinione, domanda se avrà da decidere Fattuale od un’altra Assemblea. Il Bellinato: In questa proposizione bisogna distinguere due parti; le trattative e la conchiusione del trattato. Propongo che, dato pieno mandato al governo d’iniziare e condurre le trattative, l’Assemblea non ratifichi se non la conchiusione. Dopo breve discussione tra’varii deputati il Bellinato propone che il Manin, informato meglio d’ogni altro dello stato degli affari, e quindi dei poteri che abbisognano al governo, compili egli stesso la forinola del mandato. Il Manin sale alla bigoncia: Prego l'Assemblea di considerare che il mandato si dà e si forinola dai mandanti e non dai mandatarii. Il Benvenuti: Poiché siamo tutti d’accordo nella sostanza, proporrei che quelli fra gli oratori, i quali hanno manifestato un’opinione sulla (or-mula, s’accordino per ¡sceglierne una in comune. Credo poi di prender nota delle parole del Varò intorno all’Assemblea, che dovrà ratificare il trattato, per avvertirlo che Venezia non ha se non un’Assemblea, e perciò dobbiamo intendere che si parli di quella, che si troverà raccolta ¡11 quel tempo.