423 go aneli’ io, si fosse, non dirò spezzata, ma spuntata contro qualche cosa di duro, avete pensato a tenerne in pronto un’altra, sicché il gran capitano, che tale, ripeto, lo ritengo aneli’io, avesse potuto trovarne un’altra ila maneggiare? E qui c’è il buon senso? Milano, nelle cinque immortali giornate, volge in fuga un esercito di 45 mila cannibali. L’armata Ligure-Piemontese è obbligata a correre a rotta di collo per raggiugnere il fuggente nemico, e questo ancor più per ripararsi nelle sue quattro fortezze. Anzi una di queste cade in nostra mano, e perchè non si spinge il nostro esercito al di là del suo quadrato strategico, per impedire ogni aiuto d’ uomini e di viveri al nemico da sè imprigionato in piazze sprovviste del sufficiente, comechè sorpreso da una non mai più sognala ritirala? Qui c’è buon senso? Ma, mi direte, chi poteva immaginarsi die il Napolitano Lazzarone avesse a richiamare le sue truppe e la sua (lotta che dovevano appunto tagliare ogni comunicazione deila Germania all’armata di Radetzky? Al che rispondo io, c’era buon senso a credere che un Borbone di quella stampa, cento volte spergiuro, dovesse di botto diventare un puntello di libertà? C’era il buon senso a credere che volesse in Lombardia combattere per un principio, contro del quale contemporaneamente in casa sua guerreggiava, bombardando Napoli, Palermo e Messina? Qui poi manca anche il senso coraune! All’armata, ogni accampamento era zeppo di spie austriache; si sapeva; Salasco e compagni non presero alcuna misura in proposito; c’è buon senso? Ed i generali? cd .... ma qui preghiamo il sig. Giacomo Durando che ci presti quel suo storico velo che tiene in pronto per coprire una certa statua, e copriamo tutto quello che succedette fino all’armistizio Salasco, perchè in caso diverso il buon senso sarebbe da cancellarsi da ogni trattato di filosofia ! — Per la grazia di Dio e delle costituzioni accettato clic fu il simbolico armistizio del più simbolico Salasco siccome fatto compiuto, ecco il Ministero Casati-Pareto-Gioberti dimettersi in massa, e comparire sull’orizzonte politico il lulgid’ astrOj che i futuri astronomi saluteranno col nome di Cometa Pinelli con coda ec. Pinelli era conosciuto dalla Camera, dalla Nazione, dal Re per uomo di principii definibili, che diede saggi nel parlamento della sua eloquenza perorando per il municipalismo, combattendo per i Lojoliti maschi e femmine, contrario alla fusione Lombardo-Veneta, tremante al nome di Costituente, e per tulle queste doli inviso alla Nazione. Ebbene, questa cometa eccola Ministro, c’è buon senso? — Il suo primo alto è di garantire che i camaleonti Ignaziani sicno largamente pensionati. In quest’ atto c’ è buon senso? — Poscia sistematicamente combatte per distruggere dalle fonda-menta la costituzione giurata e garantita dal Re. Ordina lo sfratto d’un onesto ed innocuo cittadino, e poi dà lo sfratto al Dc-Sonnaz, che, per ■'¡parare al granchio del Ministero, richiama il De-Boni; c’ è buon senso?— Pinelli, salendo al Ministero, ha fatto quello che fanno i matematici. Ma fatto astrazione da tutto, e’ si è posto a centro d’ un circolo, fuori del quale non vede più lungi d’ un dito. Egli non vede nella quistione italica che una quistione dinastica-municipale, nella quale tutto quello che è fuori di questa, ritiene come centro di essa. E noi ,per fare onore a b'i diremo, che è gran ventura ch’egli sia centro di questo circolo; im-