483 Si suppose clic Tinimico minacciasse Io sbarco in due punii della spiaggia; verso le Quadro Fontane e di faccia alla Boaria. Al segnale dell’arme, si accorre tenendo una riserva. Il nemico, molestato dal cannone e vedendo di non poter eseguire lo sbarco alle Quattro Fontane, si concentrava all’altro punto. I nostri tre corpi, cioè il battaglione lombardo, il battaglione bolognese Bignami, ed il battaglione veneto, si concentrarono per impedirlo anche su cpiel punto. Ma il fuoco delle imbarcazioni nemiche, proteggendo lo sbarco, costringeva i nostri ad abbandonare la spiaggia. Allora la fanteria prendeva posizione sulle colline di sabbia ed intorno alla Boaria, mentre l’artiglieria faceva fuoco in ritirata. Frattanto la cavalleria faceva una carica, onde dar tempo alla batteria di sfilare. Però, costretti ad abbandonare le colline, si prende posizione alla pianura di contro, per quindi eseguire la ritirata, protetti dal cannone del forte. Si noti che, per immaginare ed eseguire una manovra qualunque al Lido, bisognava partire dalla supposizione che venisse fatto al nemico di mettere ad effetto il suo sbarco; che altrimenti, per parte nostra, non si avrebbe potuto eseguire mosse, olire la linea della spiaggia. Fu lodata assai la direzione della manovra, la precisione delle mosse ed il fuoco di plotone ben nutrito. Assistevano alle manovre i tre membri del governo e molti ufficiali di ogni arme, La Lombardia, che pochi mesi or sono, unanime manifestò coll’armi c colle più solenni dichiarazioni, il santo pensiero d’indipendenza, ora, per forza d’armi e più di tradimento, trovasi nuovamente sottomessa al giogo straniero. Non paga l’Austria di avere, colla forza di tanti popoli uniti, rinnovala la sua oppressione in Italia, vuole anche che s’invochi il favore di ritornare sudditi austriaci. Chi non vede la stranezza di tali mene, e come ciò non possa essere che imposto dagli agenti militari dell’Austria, colle armi alla mano, verso gl'infelici che rimasero in patria? Constando che il comando delle truppe austriache, che invasero la parte in Ce rL-re della Valtellina, impose alla Congregazione pro\inciaie d’inviare una deputazione a Badetzky, con una dichiarazione da esso formulata, i sottoscritti, tuttavia in posizione di dare un libero voto, ciò che manca agii altri loro concittadini che trovatisi sodo F influenza delle baionette austriache, protestano contro qualunque simile dichiarazione, se di protesta ha d’uopo un voto forzato, nullo in faccia a tutte le leggi. 24 Setiembre. PROTESTA DE’ POPOLI DI VALTELLINA. Dulia Uladonna di Tirano3 li 20 agosto 1848. {Seguono le sottoscrizioni).