410 Venezia perchè comperali con danari veneziani col mezzo del governo di Lombardia. Questo mezzo , perchè non sapremmo come altrimenti chiamarlo, avvenne col pretesto che Ira il governo piemontese ed il governo veneto ci sono dei conti da regolare : sembra che contro di una tale ingiustizia abbia assai francamente parlalo e scritto , ma senza frutto , il signor Paleoeapa allora ministro. Crediamo anche noi che fra il governo piemontese e noi ci siano dei conti da regolare ; ma se anche questi conti si avessero a restringere alle somme respetlivamente date e ricevute, egli è certo che Venezia non sarebbe la debitrice. Dei seicento quindici mille franchi che da Torino vennero prestali al nostro governo , quest’ ultimo ne ha speso novanta-ottomille per le paghe e pel mantenimento delle truppe piemontesi venute dopo la fusione a far atto di possesso in nome di Carlo Alberto in questa città. E Carlo Alberto, partendo da Milano dopo la vergognosa capitolazione da lui imposta a quella eroica città, portò seco per quasi due milioni di argenterie, del prestito colà levato , che il governo lombardo aveva destinato in aiuto di Venezia , e che erano per conseguenza ricchezza spettante al governo di Venezia. Ognuno vede adunque quale sarebbe la cifra ultima dei conti da regolarsi fra il governo piemontese ed il nostro, quando si avesse a prescindere dall’idea che a Venezia come a Milano, sul Po come sul Ver-bano, la causa che si combatte è una sola —. Coloro che attenuavano con ogni loro potere la nostra guerra nazionale lino a farla parere una guerra dinastica, dovevano per esser coerenti immiserire anche la generosità delle relazioni economiche fra provincia italiana e provincia italiana , e sostituire alla comunanza fraterna dei mezzi e degli sforzi la grettezza delle partile aperte, dei conti sospesi, delle addebitazioni minuziose. Ma postisi su questo terreno, avrebbero dovuto rispetlare le pratiche della giustizia e della convenienza , e non già dimenticare le fatte esazioni, fingere dei crediti esaggerali per rapire senza paltò e senza preavviso la proprietà particolare dell’altra parte. E ciò tanto peggio, in quanto che nel caso nostro la proprietà particolare consisteva in uno strumento necessario di difesa ad una città collocata in pericolo dalla colpa di chi regna in Piemonte. Torna sempre la medesima conclusione : noi non possiamo pensare ad alcuna sventura, ad alcuna mancanza , ad alcun imbarazzo nella condizione delle cose in Italia, senza che sorga evidentissimo il rimprovero a qualcheduno di quei governi costituzionali, che quanto meno meritano, la confidenza dei popoli tanto più la pretendono. 47 Settembre. Il GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA Decreta : 4. I passaporti, per ogni paese del Veneto e del Lombardo , soggiacciono al bollo di lire tre correnti, da qualunque luogo od autorità sieno rilasciati.