298 subiscono la repubblica francese, ma non l’hanno realmente ricono* sciuta. Ledru-Rollin vuole che l’Assemblea costringa il governo a prendere precauzioni e l’iniziativa contro la guerra che si verrà a fare Ira noi; ch’ei s'astenga da ogni negoziato, e domandi positivamente l’affranca-mento dell’ Italia, quale la Francia lo aveva promesso. Creton succede a Ledru-Rollin; ei cerca dimostrare che tre cose gravi son necessarie perchè la Francia entri con grande autorità nella mediazione. La prima, che esse (lo potenze) non sieno più convinte che tutte le forze della Francia siano necessarie a sostenere la repubblica; che, se due milioni d’uomini sono pronti a marciare, una decima parte possono non volere lo stabilimento della repubblica perchè sono traviali. La seconda, che i fondi segreti non sieno punto impiegati a spedire all’esterno agenti propagandisti; e, la terza, che la giustizia sia eguale per tutti. Fi vuol far allusione all’affare di Risquons-Tout, nel quale il vero colpevole non è stato punito. Il generale Cavaignac ascende alla ringhiera, e dice che il sig, Ledru-Rollin s’inganna s’egli crede che la repubblica abbia avuta difficoltà a farsi riconoscere dalle potenze straniere; che la Francia non ha a preoccuparsi delle loro simpatie; che ella si fa rispettare col suo contegno; che, quanto ai trattati del 4815, egli non ha per essi maggior simpatia di quello clic abbia il sig. Ledru-Rollin. Si passa all’ordine del giorno puro e semplice. Il Commerce ed altri fogli di Parigi, riferiscono le seguenti parole: «Il Santo Padre ha ricevuto dall’arciduca Giovanni una lettera, colla quale S. A. I. esprime al Papa il suo più gran rispetto, e gli annunzia che l’intenzione del gabinetto austriaco è di fare del regno lombardo-veneto uno stato affatto indipendente sotto il rapporto amministrai ivo e giudiziario. » d2 Ottobre. Il, GOVERNO PROVVISORIO DI VEEZI1, Considerato lo stringente bisogno di provvedere con mezzi nuovi alle ingenti spese della guerra, mentre si attendono con fede fraterna generosi ed efficaci soccorsi dalle Città d’Italia, già largamente promessi* e che finora giungono scarsi, Dccrela : d. E imposto un nuovo prestito forzoso di due milioni di lire correnti fruttante l’annuo 5 per 100 da 25 ottobre corrente, da distribuirsi a carico di centocinquanta Ditte diverse da quelle che contribuirono al prestito volontario dei 3 milioni, di cui fa parola il precedente Decreto del 19 settembre p. p. N. 2217. 2. I sovventori del prestito dovranno pagare in denaro alla Cassa