393 quest’ora impraticabili. 11 genio lombardo mostrasi in ciò insuperabile per attività e intelligenza. Quando il nostro esercito sarà spinto al Ticino, Alessandria potrà contenere da -40,000 uomini, pronti a qualunque riscossa. Potranno qua organizzarsi con tutta sicurezza i diversi corpi, destinali a soccorrere l’esercito su qualunque punto. Le munizioni da bocca e da guerra sono raccolte in quantità prodigiosa. Noi abbiamo la nostra Verona sul Tanaro: e abbiamo anche di più: i suoi cittadini robusti, gagliardi e decisi ad ogni più dura prova. Genova io ottobre. Persone degne di fede, giunte da Torino, ci assicurano che da qualche giorno il re aveva assicurato che prima della fine del mese corrente sarebbe coll’esercito a Milano. Da Torino abbiamo da fonte credibilissima che le truppe abbiano già ricevuto ordine di tenersi pronte a partire pel 10. Il 40, alle ore 11 antimeridiane, arrivarono 26 cannoni e cinque mortai del gran parco d’artiglieria, che si trovava a Peschiera. Ci si assicura da Torino che a giorni avremo il re e che si ripigleranno le ostilità. Giunge in questo punto una staffetta, diretta al commissario straordinario, e siamo accertati che rechi l'ordine di tener pronte le truppe. Abbiamo sottocchio una lettera di Milano, dalla quale risulta che Radetzky invia a marcia forzata le truppe croate sulla nostra frontiera. 21 Ottobre. (dall’ Indipendente) Lugano, ii ottobre. Alla energica Lombardia spelta una sublime iniziativa. È vicina una nuova insurrezione, e se^ come speriamo, abbiamo un trionfo anche parziale, il colpo è fatto. Il popolo Lombardo è sempre ammirabile nella sua resistenza. 11 malcontento, l’odio, la disperazione vanno crescendo e dappertutto non si aspetta che il segnale per insorgere. In questi giorni »ella Lombardia si è sparso un invito a tutti di non pagare le imposte. Il giorno 20 cade l’imposta prediale e vedremo se la cosa riesce. (Fedi qui sotto). La notizia oggi pervenuta della sconfitta di Jellacich ha rialzato gli animi degli emigrati. In cpiesti giorni sono qui arrivali varii Ungheresi disertori che ritornano in patria a difenderla contro i Croati. Oggi si dice che il governo francese abbia invitato il ministro piemontese a tenersi pronto alla guerra, perchè rAustria si tiene ferma nel suo principio di non piegare ad una vera indipendenza d’Italia. Vedrai forse pubblicato un decreto di Radetzky che pone tutte le spese della guerra a carico dei promotori della rivoluzione dichiarando