358 stringente bisogno di danaro, e se noa si accorre prontamente in suo soccorso, ella soggiacerà agli stimoli della fame. « Il popolo francese, il più generoso, il più cavalleresco popolo della terra, non rimarrà insensibile alle grida d’angustia alzate dalla regina dell’Adriatico. I destini della civiltà moderna stanno per decidersi nelle acque di Venezia e nelle pianure della Lombardia; ognun dunque porti il suo obolo, e la civiltà sarà salva. Tutte le offerte saranno accettate, fossero pure di SO centesimi. « Facciamo voli perchè gli altri dipartimenti imitino il nostro esempio, e facciano un invito alla generosità ed alle simpatie de’ cittadini francesi. « Le soscrizioni pel dipartimento della Nièvre si ricevono nelle podesterie d’ogni luogo, o negli ufficii del giornale. Il sig. Ruiz, prefetto della ISièvre, sottoscrisse per 1000 franchi. Cinque bragozzi pescherecci non aventi a bordo che i soli attrezzi inservienti alla pesca, dirigendosi a Venezia il giorno 7 corrente, non solo vennero assoggettali a visita del nemico, ma predali e condotti nel porto di Falconera. Ivi trovavansi pure altri due bragozzi presi il giorno 4, e posteriormente giunse la preda di due altri. A tulli questi nove bragozzi tolsero i militari austriaci le vele, i remi e le reti, come pure tolsero ai marinai i recapiti; poscia il giorno la diedero agli equipaggi (<"2 persone) passaporti austriaci, e gFimbarcarono sopra due di questi bragozzi, i quali appartenevano al padron Felice Modenese e padron Angelo Bellemo. Essi fecero vela il giorno stesso per Chioggia, ma in causa della burrasca entrarono ieri alle ore 7 antimeridiane a Venezia per il porto di Lido. Quest’atto di predare le barche pescherecce che non contengono munizioni da guerra o da bocca, non è il blocco in tutto il suo rigore, bensì una pirateria contro il diritto delle genti, di cui non si ha esempio in nessuna guerra tra nazioni incivilite. Leggesi nell’Alba, in data di Udine 5 ottobre: « I Tedeschi ingrossano da noi; un nuovo corpo di Croati è giunto con 12 cannoni; 6 dei quali furon posti sulla piazza c alle porle della città, gii altri 6 sono stati aggiunti alle due batterie della fortezza. I Croati si sono tutti ritirati in fortezza, lasciando le caserme della città, ed hanno stabilito comunicazioni, protette dai cannoni, coi corpi di guardia. Molti carri di razzi alla congreve e di bombe giunsero con essi. In fortezza, hanno fatto le provvigioni per 4 mesi. Il locale ove sedeva il « MACARIO « dottore di medicina a Sancergues (Cher). » \ 7 Ottobre. Gazzetta) NOTIZIE DI LOMBARDIA.