73 trattato, e ridurremo la stampa come era una volta, onde 11011 se ne possa abusare; ma, amici, il primo articolo, l’essenziale quasi quasi lo dimenticate. Queste camere sono un vero insulto per noi. bisogna mandarli tutti a casa che senza loro le cose pubbliche si sono sempre dirette, e le sapremo dirigere anche ora. Questo è un affare nostro, ed essi non ci hanno che fare. D. Questo senza dubbio bisogna farlo. Che diavolo s’intende questa gente del maneggio degli affari pubblici? Giacché non hanno alcun titolo, almeno fossero tutti denarosi, ma in molli neanco questo! C. Bene, dunque in primo luogo via le Camere, in secondo tolto l’abuso di stampa: passiamo ora ad altro. Questa milizia comunale a che cosa serve? a soddisfare l’ambizione di qualche giovinastro, il quale colle spalline si pensa essere giunto all’onore d'uu militare. Questo poi è uno scandalo, bisogna toglierlo. Tutti. — Benissimo. D. Bisognerebbe poi richiamare quei pochi buoni che sono stati sospesi dalle cariche. A. Questo poi non si potrà mettere nel trattato di pace. — A poco a poco indurremo il Ile a farlo, ma ora non ne dobbiamo parlare. C. Bene, lasciamo questo a parte, in seguilo si farà. Ma almeno almeno per essere bene sicuri dell’ordine, della tranquillità del paese, la cittadella di Alessaudria starebbe bene in mano di Radetzky. A. A questo ho già pensato; però mi pare che prima sia bene scandagliare l’animo del Re, affinchè venendogli presentato un articolo un po’troppo esigente non sia per rigettare tulio. C. Non mi oppongo; nel frattempo io vorrei che redigeste un progetto di pace sulle basi che abbiamo discorse — aggiungeremo la fortezza di Alessandria se si potrà, e quindi lo manderemo a Radelzky onde lo comunichi al Re. Tutti. Fate adunque questo progetto. B. Non bisogna dimenticarsi i milioni per la Inghilterra. Essa per sostenere lo statu qua ha latto grandi sacrificii. E ben giusto compensarla. A. Senza dubbio; di questo avea deciso farvi parola quando ci fossimo un’altra volta radunati per leggere il progetto. B. A rivederci dunque (e qui si diedero una stratta di mano). Lugano 23 agosto. — Togliamo dal Repubblicano alcuni cenni su di uno scontro avvenuto a Bovero il giorno 23 fra gli Austriaci e una piccola frazione della colonna Garibaldi. La compagnia Medici numerosa di poco più che un centinaio di uomini divisa in due squadre occupò un poggio sotto cui è il \illaggio di Bovero. L’una delle squadra capitanala da De-Yecchi antico soldato giunta sulla velia s’accorge essere il sottoposto villaggio guernito di soldati. Subito contro di essi cominciò il fuoco, a cui dapprima gli Austriaci non risposero, poi lo fecero traendo delle artiglierie a palla e a scaglia, massime contro la sommità ove allo scoperto stava la squadra del Medici, essendo sceso verso il villaggio il corpo del Dc-\ecchi.