231 domanda, che si richiami al suo centro natio il milite Austriaco rispettando i diritti nostri, ed ove abbisogni, promette di venire Egli stesso in nostro soccorso. PIO Rigeneratore della terra degli Eroi è nell’alto di porgere a tutto cuore le più fervide preci all’Ente Supremo per noi. PIO Vicario di CRISTO per noi innalza il vessillo della Croce, a noi ripone la Croce sul petto, e colla Croce ci guida al campo, alla gloria. Col nome di PIO eccoci Lombardi, Pontificj, Piemontesi, Siciliani, Napoletani, Toscani, Genovesi, Svizzeri, ed altri da tanta distanza di luoghi, giovani e provetti di età, donne e fanciulli lino di dieci anni, tulli qui accorsi con veri tratti di eroismo a redimerci. Un padre benediva il figlio che a noi avviava si ; e questi gli chiedeva un bacio: il padre di scarse fortune gli porgeva all’invece dieci paoli dicendo non potere di più, e riservarsi di abbracciarlo quando ritornasse vittorioso, o ferito per la patria. Un fratello crociato salutava mesto quasi dubbioso la sorella che da Cesenatico lo avea preceduto a Bologna onde rivederlo: e questa fra le lagrime di tenerezza ad un tratto gli diceva ss va, non li riconoscerei fratello se tu ti trattenessi dal divisato proposito. Il prìncipe Ruspoli di Roma, comune, lasciava il figlio, tenente, a Tolentino per malattia sopravvenutagli, dicendo che dovea proseguire il viaggio a combattere per la patria. I nostri generosi Fratelli veramente Italiani abbandonavano Genilori, vedove Madri, sorelle, spose, figli, ricchi patrimoni!, impieghi, agi, per venire a noi : molti non mai furono alle capitali delle loro provincie, a Roma, e si portarono in qualsiasi più rimota parte delle Venete regioni allo scopo della salvezza nostra con pericolo alla loro propria esistenza. 0 nobile potenza dell’anima, la verace sensibilità! 0 singolare virtù, o menti magnanime de’nostri fratelli d’Italia! Perfino un Re coi pro-prii figli al campo di battaglia contro il nemico per noi! In tanti prodigii linor conseguili dal Cielo, in un lale concorso di aiuti, nel coraggio e nel valore dei fratelli nostri , in tutto ed in ogni dove abbiamo presente il nome, 1" universale potere di Pio. Vivano i Fratelli tutti d’ Italia, Uva la unione Italiana ! Orsù affrettiamoci senza dissidii, senza estemporanee discussioni pomicile, senza contrasto, di accorrere tutti unanimi, e vieppiù animati fra laidi fratelli generosissimi, alia liberazione definitiva di queste Provincie. Impediamo altri ladronecci, assassinii, delitti di ogni sorta, incendii, danni, crudeltà inaudite di chi lungi dal diritto, per ingiusta usurpazione ancora *n parie calpesta quasi impunemente questo suolo beato. Non più il dispotismo e la barbarie ci opprimano; ma l’amor patrio, l’ ingegno, la forza, la perfetta concordia, la magnanimità, ancor più famoso innalzino •di’ antico splendore il nome Italiano. Al prode Re Carlo Alberto esponiamo più di frequente la situazione nostra; dacché quanto più sollecito altrettanto più glorioso diverrà il suo lrionfo, e tanto maggiore la professata riconoscenza a Lui ed agl’ intrepidi Duchi suoi figli. Che però sarebbe onta gravissima alla generosità da