248 » li Tenente Colonnello Comandante il Forte di Osoppo! Al Maggiore Giuseppe Tomaselli Comandante il blocco di Osoppo. La capitolazione di Udine fu da epiesto presidio ravvisata pur troppo umiliante cd indegna del nome Italiano, e come tale pubblicamente ripudiata. Era dunque inutile il proporcela ! Noi ripetiamo che la forza sola potrà costringerne alla resa di questo baluardo, che difenderemo lino all’ ultimo sangue. Tanto in risposta del di Lei invito. » Da Osoppo, 42 maggio 1848. Il Tenente Colonnello LICURGO ZANNIMI. PER INCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il Segretario Generale ZENNARI. 4 Giugno. ^ GOVERNO PROVVISORIO DILLI REPURBLIC1 TOTA Veneziani ! Voi sapete, e ve lo dice il cuor vostro eh’ è buono, che noi v’amiamo; che non desideriamo altro che il bene e l’onore vostro, perchè l’onore ed il bene vostro è il medesimo che il nostro proprio. Voi siete degni di credere, che nella necessità di sagrificare un qualunque vantaggio, e la vita nostra stessa, per salvare il decoro di questa nostra patria carissima, noi lo faremo di cuore. E appunto per questo domandiamo, vi comandiamo che abbiate fiducia in noi; che dimostriate codesta fiducia con la tranquillità e col buon ordine. Noi, scelti dalla nazione a governare, non siamo già i vostri padroni, come gli Austriaci dicevano d’essere: noi non vogliamo in minima parte disporre de’vostri destini senza la vostra libera volontà. E a questo fine raduneremo un’assemblea, vale a dire un gran consiglio, degli uomini più rispettabili del paese, i quali decideranno ciò eh’è da fare in questo momento. E gli uomini di questo Consiglio lj sceglierete voi stessi, quelli che più a voi piaceranno. Onde le risoluzioni eh’essi saranno per prendere, vengono ad essere come prese, o Veneziani, da ciascheduno di voi. Tutti i cittadini dall’età d’anni ventuno saranno chiamati nelle loro parrocchie a dare i nomi di coloro che debbon essere di questo Consiglio. La scelta, ripetiamo, stà in voi; nelle vostre mani stà il vostro e il nostro destino. li però voi vedete quanto sia necessario far le cose con pace. Turbare il buon ordine, che avete con la vostra bontà e ii vostro senno tanto lodevolmente conservato finora, sarebbe un disonorare e chi vi governa, e il nome di questa Venezia che amiamo tanto. Coloro che vi aizassero a domandare con grida anco le cose più