364 Stoltissimo vile cruento Fernando, Verace Borbone compendio dei Re ('). 2 E Iddio l’ha voluto perchè fosse intera A Italia svelata la tua nefandezza, Perchè alfine istrutta sapesse quant’era Errore coi regi stranier la mitezza; Perchè alfine il popol del fallo avveduto L’errore lavasse del fiacco perdon Sui pesti frantumi del soglio abbattuto, Del re gesuita nel sangue l'ellon. 3 Oh come ai tiranni filiale ti desti Dormente finora potenza dei cieli! Gli abbagli al regale splendor delle vesti, Del popol la possa tremenda lor celi: E i ciechi più fanno doppiar le battute, E il credono vinto caduto quand’è; Ma il popol che grande fan sol le cadute Anteo formidato li frange col piè. 4 Oh quando ho saputo gli ancipiti rostri Bagnar Austria stolta nei petti lombardi, E sciolti in Patavia gli stuol de’suoi mostri Sui petli frementi d’inermi gagliardi, E vidi ( comprali gli stolidi rei Di Parma e Mulina dall’Austro brutal ) Contorcersi in soglio tremendi pimmei Tentar sulla plebe cipiglio regai: b Oh! allora sui re scellerati l’estremo Istante una volta compresi venuto, Oh! allora febbrente di gaudio supremo Dalle intime viscere ho un grido fremuto: Oh! allora svegliata potenza di Dio T’ho venia donato del lungo dormir. Ho l’ira durata concessa all’oblio, Devota parola t’ho fatto salir. 6 E adesso o Borbone che tutto hai soffiato L’orrendo miasma dell’alma tiranna, (*) Quando io parlo de! Re intendo di ([nell! che ricusano un paltò coi popoli, né conoscono altra ragione che le baionette ed i cannoni: io sono Repubblicano, ma iu'<° sacrificherei al supremo bene della iNAZ10NAL1TA’: io sono Repubblicano fino all ultima fibra del mio core, eppure baderei in ironie chiunque mi rendesse veracemente ITALIANO: sì io sono Repubblicano, ed a quelli che dicono eli no e che io conosc'1, rispondo: se per esserlo bisogna far pompa di colletti arricciati od inamidali, di giusta-cuori femminili, di stivaletti in vernice, di pistole e pugnali sotto le Procurane, no le* roci di Bottega di Caffè io non lo sono. Buffoni buffoni !!!...