Se Cosse al contrario, per uh uomo (\e lo ripeto e prudentemente ve lo ripeto ancora) per un uomo positivo, per un uomo pratico e nulla più, come sono, non farebbe maraviglia, se il debole dicesse al forte : lo voglio abbracciarli, io voglio unirmi al Ino desi ino: e che il forte dicesse al debole : Aspetta, io voglio vedere come le cose finiscano; deciderò a guerra finita. Imperciocché la guerra può finire in modo da esporre la mia esistenza, e la mia esistenza non posso esporre per salvare la tua. Se questo discorso si facesse, un uomo pratico non ne avrebbe gran maraviglia; ma che si faccia il contrario, io credo che tanto gli uomini speculativi come i pratici dovranno averne grande sorpresa. Che la Lombardia proceda con una immensa generosità verso di noi, che, alle domande da noi fatte, proponga di prendere a matura considerazione quali potranno essere i lini più prosperi della guerra, e quindi quali i risultamenti che possono influire sulla propria sicurezza, lo avete veduto col tatto recente tutti. Qua si aprono trattative, qua si dice che si tratta; chi dice che si tratta a Vienna, chi in Inghilterra, chi ad Innsbruck. Non se ne parli nemmeno: ma si parli delle provincie lombarde che hanno invili, che offrono l’indipendenza, che offrono la libertà. La Lombardia respinge sdegnosamente queste proferto, dicendo : la mia causa è comune con quella di Venezia . . . (vive acclamazioni); la mia causa, dice la Lombardia, sarà comune con quella di Venezia fino all’ ultima stilla di sangue, lino all’ ultimo danaro che trarrò dal mio borsello. -— E Venezia risponde: io sto peritosa; aspetto, per vedere se debba unirmi con essa, aspetto il line di quella guerra su cui infinitamente (a terminarla più o meno tardi) potrà influirle la Lombardia. 10 dunque, o signori, non ho che a raccomandarvi di prendere questo argomento in considerazione. Voi avete richiamata l’antica libertà, avete richiamato il vessillo de’vostri padri, avete richiamate le antiche memorie, le antiche voci popolari di libertà, ricordando 14 secoli d’indipendenza. Nel richiamare queste voci, questi segni di libertà, avete un pegno specialissimo a ricordare che Venezia è stala indipendente 14 secoli, Imperciocché, non ce lo dissimuliamo, la repubblica (tal quale si poteva stabilire oggidì, che è una repubblica democratica, la sola possibile nelle condizioni attuali sociali dell’ Europa), questa repubblica è assai più lontana da quella repubblica aristocratica, di cui avete richiamalo il nome ed il vessillo, che non sarebbe da una monarchia costituzionale, che avesse veramente libera Costituzione. (Applausi.) E se volete richiamare questo vessillo, e questa indipendenza, che dovete alla maturità ed alla saviezza de' vostri padri, ricordatevi ancora della loro prudenza, del loro sapere pratico, del loro operare maturo, ma sempre conforme ai veri bisogni del paese, senza astrazioni, senza voli, senza politica troppo vaporosa e nubiforme, politica che si può convertire troppo fàcilmente, come le nubi, in tempesta. (Vive acclamazioni.) 11 presidente: si concede la paróla all’avvocato Avesani, L' avv. Avesani: Dopo questo eloquente e positivo discorso, come ha detto un uomo recentemente mollo più potente ed eloquente di me, il