su Non meno le preme il possesso di Verona, e con essa di Mantova, di Peschiera e di Legnago, che custodiscono i passaggi alpini fra l’Italia e la Germania, per cui 1’ Austria rimarrebbe la padrona di que’ passaggi. Le preme altresì di respingere il re di Sardegna nei suoi Stati, e d’impedire che nell’ Italia settentrionale si formi un grande Stato, sul quale 1* Austria non potrebbe più influire. Dopo tutto ciò ^ che le importa se a Milano siavi monarchia o repubblica ? Purché la Lombardia piana ed indefensa si assuma una porzione anche un po’ ragguardevole del debito pubblico austriaco , per esempio quanto importa la rendita di 20 o 25 milioni di franchi all’anno, purché i suoi mercati siano aperti alle produzioni dell'industria austriaca, l’Austria sarebbe contenta che Milano e quattro o cinque altre città lombarde si costituissero in repubblica. E qual repubblica sarebbe ? debole , discorde, senza piazze forti , senza posizioni importanti, senza confini strategici, circondata ovunque dall’Austria, che in tre giorni la può invadere tutta quanta, e costantemente sotto la di lei clientela. Clubisti e repubblicanisli di Milano , è questa la repubblica che volete ? É per ottenere una siffatta repubblica, che spargete la zizzania, che intrigate, che imbrogliate, che movete mari e monti per render vano il benefizio che ci porge la provvidenza, la facilità di unificare una gran parte dell’Italia, e dì gettare i fondamenti, su cui sorga un giorno l’unione generale? Se così è, non repubblicani vi chiamerò, ma traditori dell’Italia, e partigiani dell’Austria. La politica austriaca comincia a trovare un ausiliare anco nell’ Inghilterra ; la quale finché si tratti di far contrasto contro le ambizioni dinastiche di Luigi Filippo, si fece la missionaria di libertà in Italia; ma ora che Luigi Filippo è fallito, ora che in Francia vi è una repubblica , ora che Guizot e Mettermeli sono entrambi in esiglio, e che l’Austria non può più secondare la Francia: insomma ora che gl’interessi sono tutto altro di quello che erano, la canuta Albione torna alle primitive sue perfidie contro l’Italia: ha essa torto ? no, ha ragione. L’Italia superiore unita in un solo Stato diventa essenzialmente una potenza marittima; in mezzo a due marij con due città come Genova e Venezia, con dodici a quattordici milioni di abitanti, colle risorse che le offre il suo territorio , col gran numero di eccellenti marinai che le forniscono ambi i litorali, ella é spinta dalla natura stessa della sua posizione ad occupare un posto non subalterno nel dominio de’ mari. Questo ingelosisce F Inghilterra e le fa temere pel suo possesso di Corfù e dell’isola di Malta ; quindi ella acconsente bensì che la Lombardia sia libera, che siavi una repubblica sotto il tutorato dell’Austria, ma non le piace che sia libera Venezia, e meno ancora che l’Italia superiore si costituisca in un solo tutto. Finora gli oracoli diplomatici non si sono ancora manifestati, ma non larderanno a farsi sentire. Intanto sarebbe mestieri di fare in fretta : ma come fare in fretta , se il governo provvisorio di Milano è debole, e se vi sono cento imbroglioni che colle loro mene lo indeboliscono anche più? Se invece di organizzare dei magazzini per tener ben provvisto l’esercito, si organizzano