34 « In quello lei può scorgere le paterne intenzioni di un Sovrano, il quale non ha mai ingannato i suoi sudditi (!) « I fortunati risultati delle mosse delle truppe imperiali nel Veneto là metteranno al caso di persuadersi che quanto prima saranno le armi austriache nelli dintorni di Venezia. « La marina di guerra in pochi giorni comincierà le sue operazioni, c circondali come saranno, si renderà inutile ogni resistenza. « Oltre al proclama, prima di giungere ad uno spargimento di sangue, di (piai sangue che peserebbe in gran parte anche sulla di lei coscienza, le porgo dalla mia residenza la mano, e la invito a far chiudere le orecchie a que’pochi fanatici cittadini di Chioggia alle menzogne del Governo provvisorio della Repubblica di Venezia, riaprire il commercio con Trieste, procurare il libero esercizio dell’arte agli abitanti, sottomettendosi alle paterne cure dello stato di S. M. il clemente Ferdinando 1, imperatore costituzionale. « Se lei riuscirà d’indurre la città alla sommissione, la quale, lungi dall’essere viltà, deve considerarsi come saggia e necessaria, sarà mia cura con legni da guerra, e con forze di truppa, di garantire Chioggia dalla Repubblica di Venezia, la quale per certo, nei pochi giorni di vita che le restano, non mancherebbe di procurarsi una bassa vendetta. * Attendo con lo stesso mezzo un riscontro, dal quale dipenderà le risoluzioni da prendersi successivamente, e se nel riscontro lei credesse di fare delle proposizioni, le quali, senza ledere la dignità d’ una grande potenza, potessero essere accordate, sarò pronto a prenderle in considerazione, nè mancherò di portare a’piedi del trono li nomi di quelli che salvarono Chioggia da inevitabile strage. « Di S. M. I. R. effettivo ciambellano 3 tenente maresciallo e comandante superiore militare delle provincie Austro-illiriche Sott. conte FRANCESCO GIULAY. » Non appena ricevuta questa lettera, il Naccari la comunicava al Governo provvisorio della Repubblica Veneta. Era la più bella risposta, che si potesse dare al Giulay, e la più sicura caparra ch’ei poteva dare della propria fede all’Italia, e a Venezia. Deluso il Giulay nella sua sognata aspettativa di un tradimento, tentava Chioggia e il litorale vicino coll’apparato della forza: ma fu un punto solo il correr sotto le armi dell’intere popolazioni. Sulle navi c sui lidi si presentarono intrepidi e coraggiosi que’bravi Italiani; ed eccovi, gridarono, la nostra risposta ; recatela ai piedi del vostro imperatore. Avanzatevi, o vili soldati, che militate sotto la bandiera del tradimento, noi accettiamo la lotta! E, svergognalo, Finimico scomparve. 4 Maggio. — La legione di volontari Italiani organizzata in Parigi per opera della Associazione Nazionale Italiana che offri i suoi servigi al Governo provvisorio di Lombardia, venne disposta sotto i comandi del Generale Antonini, e ricca di provati ufficiali in soccorso del territorio Veneto. A