<5<> i 17 » dodici delle quali d’oro. I (lodici cui toccano queste palle, eleggono » venticinque, il primo tre, due gli undici rimanenti, e raccogliesi » nuovamente il consiglio come per lo innanzi. Rimasti soli i ven-» ticinque elettori, col solito modo delle palle d’ oro, se ne scelgono » da questi, nove ; e da questi nove se ne eleggono quarantacinque » con sette palle, ossia, a ciascheduno dei sette, cui toccò palla » d’ oro, spelta eleggere cinque. 11 consiglio è chiamato un’ altra » volta, e dichiarati i quarantacinque, questi sono dalle palle d’oro » ridotti a undici. Gli undici, per via delle tessere, eleggono da » ultimo i qUarantuno cui tocca la nomina (lei doge. Questi quali rantuno devono per altro essere approvati dal gran consiglio, » clic si raduna a quest’ uopo, entrando a parte (li tale chiamata » anche quelli fra i gentiluomini che non giunsero a treni’ anni. » Sicché, a stringere tulio in poche parole : traggonsi dal cappello » trenta, che rimangono nove; dai nove eleggonsi quaranta, che » rimangono dodici; i dodici eleggono venticinque, che rimangono » nove ; i nove eleggono quarantacinque che rimangono undici ; » da questi undici finalmente, approvati dall’intero consiglio, cleg-» gesi il doge. Prima di venire a siffatta elezione, odesi da’ votanti » la messa dello Spirito santo, e si giura. Chiudonsi quindi, presso » a poco come nel loro conclave i cardinali per la elezione del » pontefice. E la chiusura degli elettori è tanto rigorosa, che non si » permette loro nemmeno lo affacciarsi a finestre. l)i che si recano » a cagione alcuni fatti accaduti in antico. Vuoisi, per esempio, » che nel 1311, o in quel torno, standosene, dopo la morte del » doge Pietro Gradenigo, gli elettori alla finestra per prendere il » fresco, vedessero traversare la via Marino Giorgi, uomo di spec-» chiati coslumi e cognominato il Santo, e che presa occasione da » quella vista, si ritraessero senz’ altro a nominarlo al ducato. An-» cora, un mezzo secolo dopo, essendo corsa voce che Lorenzo » Gelsi sconfitti avesse i Genovesi coi quali la repubblica in quel » tempo era in guerra, tocchi gli elettori di allegrezza per la no-» velia, si accordarono a concedergli la suprema dignità, vacante » per la morte di Giovanni Delfino. Ma la bisogna era andata al