d’Italia. Tale era la condizione della repubblica, quando Pietro Gradenigo salì al soglio ducale. E da osservarsi, che sebbene quella saviezza di ordinamenti clic si sono notati paresse dover assicurare una distribuzione di potere valida a torre lo spirito di parte, lo spirito di parte minacciò penetrare in Venezia. Sotto al ducalo di Ranieri Zeno, potentissime case erano i Dandoli ed i Tiepoli. I Dandoli tenevano la parte popolare, e pei Tiepoli erano i nobili. Fra le due case esisteva nimicizia aperta per causa di una rissa accaduta fra Lorenzo Tic-polo, che fu poi doge, e due dei Dandoli. Si rappacificarono, e una legge statuì clic nessun popolano potesse tenere amialuras alicujus nobilis in domo sua. 0 si voglia per armaturas intendere armi da offese, o stemmi, uguale è il senso della legge ; non volere, cioè, segni o argomenti di parte nel popolo. Nasceva però (noi seguiamo sempre la incontestabile autorità del Muazzo), che nelle elezioni del maggior consiglio vi si introducessero nomi spregievoli per illegittimità di natali ; locchè si teneva gran colpa in que’ tempi, nei quali le virtù domestiche e la purezza dei costumi erano tenute in gran conto. Una legge fermata nel 1271, sotto al ducato del Tiepolo, escluse i bastardi dal maggior consiglio. Fu il primo passo alle restrizioni successive. Avvenendo spesso scandali ed àmbito nelle elezioni, ai tre di ottobre 1286, sotto il ducato di Giovanni Dandolo, capo della parte popolare, si propose al maggior consiglio una legge, che modificava la elezione del maggior consiglio e del pregadi, sottoponendola ai quaranta. Non fu accettata. Nel giorno cinque, i capi de’quaranta proposero un’altra legge, che diceva, non potesse eleggersi dei consigli se non coloro che od essi medesimi, o i progenitori, avessero seduto nei consigli, e se alcuno che non fosse di tale condizione si eleggesse a qualche consiglio, non potesse essere eletto che colla approvazione del doge, della maggioranza, dei consiglieri del doge e del maggior consiglio. Il doge opinò doversi mantenere gli ordini consueti, e vinse il partito. Nulla di meno si tornò all’ assalto. Si modificò la proposizione ai 17 di ottobre dell’anno stesso, lasciando gli elettori come per lo passato,