240 da una sola assemblea cosuiucme, ma sotlo condizione che a questa «ideamente spettasse decidere sui destini politici dello stato. Sennonché il Governo Lombardo, allegando che la guerra d’indipendenza si prolungava oltre le sue previsioni, e adducendo le impazienze manifestate da’ suoi amministrati, ed altri motivi che a lui parvero possenti, decretò che, pur pendente la guerra, si votasse il partito della fusione immediata del territorio lombardo col regno di Sardegna, e la votazione si facesse, non in assemblea, ma ricevendo le sottoscrizioni del popolo in apposite liste. L* esempio fu seguito dai Comitati provvisorj dipartimentali di Pa-dovaj di Vicenza, di Treviso e di Rovigo, i quali, di sola loro autorità, decretarono votazioni sullo stesso partito e col metodo stesso. Ciò facevasi mentre erano già state invase dal nemico le provincia di Udine e di Belluno, e trovavasi tuttora da esso occupata quella di Verona. Laonde, prescindendo da ogni quistionc di diritto e di convenien-za^ sta il fatto che la provincia di Venezia è minacciata di rimanere, per un tempo più o meno lungo, nell’ isolamento. Questo fatto è di tanta gravità, che il Governo provvisorio, sebbeno deplori che, mentre 1’ animo e la mente d’ ogni italiano dovrebbero essere rivolti ad un fine solo, cioè quello della indipendenza, s’abbia a trattaro