22S 2 Giugno. ORDINE DEL GIORNO DEL COMANDO SUPERIORE DELLA CITTA5 E FORTEZZA È necessario che nelle attuali circostanze di Guerra sicno in generale limitati i permessi che accordano agli ufficiali i Comandanti dei diversi Battaglioni, Compagnie o Distaccamenti che formano i presidii dei forti dell* Estuario, e perciò il Comando superiore della Città e fortezza ordina : 1. Che quei Comandanti possano accordare permessi sempre in iscritto ai cittadini ufficiali da loro dipendenti per recarsi a Venezia, ma che quei permessi debbano aver il visto del Comandante del forte, primo responsabile del servizio di guerra. 2. Che a nessun ufficiale possa esser concesso di recarsi fuori di Venezia, nella terraferma, o di dormire fuori del forte, senza 1’ assenso del Comando di Città e fortezza. Innollre i Comandanti dei Riparti di difesa invigileranno che tutte le truppe olire all’esercizio di fucile s’istruiscano anche a quello del cannona nelle ore stabilite dalla tabella oraria, e si assicureranno sul progresso di tale istruzione, facendo manovrare alla loro presenza le truppe in gen«-rale o separatamente tanto nel cannone quanto nel fucile. Il Comunilunie superiore della Città e fortezza di Venezia L. ORAZIANI Contro-Ammirarli io. 2 Giugno. (dalla Gas sella) Estrailo di un rapporto del contrammiraglio cui). Albini, Comandante la squadra sarda nell’ Adriatico. Il mattino del 22 volgente, io mi trovava a Sacca di Piave (Venezia) ove era ancorata la squadra napoletana, composta di cinque fregate a vapore, due fregale a vela ed un brigantino, sotto il contrammiraglio barone de-Cosa, unitamente alla divisione veneta, composta di due brigantini ed una corvetta. Una fregala ed un brigantino inglese ed un piroscafo da guerra francese erano pure colà ancorati. Al mio apparire dall’orizzonte, i legni napoletani e veneti si prepararono per mettersi alla vela, nella supposizione c'l*e fosse la squadra austriaca, la quale nella sera avanti, malgrado la forte squadra napoletana, era comparsa nelle acque di Venezia. Un piroscafo napoletano fu spedito in rieognizione; al suo approssimarsi, io alzai ';1 bandiera tricolore italiana, assicurandola con un colpo di cannone^ avendo però fallo mettere la squadra in ¡stato di combattimento. Il piroscafo, veduto, fermò le macchine, ed il Comandante del medesimo venne al '»io bordo. Informato da lui che la fluita austriaca era alla vela tra la foce del T. il 4 5