226 'ragliamento e quella della Piave, io credetti conveniente di dirigermi sopra la medesima, informandone però il contrammiraglio napoletano ed il comandante della flotta veneta, i quali, già pronti alla vela seguirono la mia volta. Propizio vento ci avvicinava alla squadra nemica, quando per nostra disgrazia si calmò. Invitai F ammiraglio napoletano a prendere al rimorchio le fregate, per potere così raggiungere il nemico. A siffatto' mio incito egli spedì due piroscafi a prendere al rimorchio le due fregate la Regina e il S. Michele. 10 desiderava che almeno altre due fregate fossero pure state rimorchiale, per potere così con successo attaccare la squadra nemica avanti che la notte sopraggiungesse. Giunto alla distanza di due miglia circa, e trovandomi solo, ravvisai prudente fermarmi ed attendere almeno F arrivo di alcun altro dei regii legni, parte de’ quali venne poi rimorchiata dai piroscafi napoletani, attesa la calma di vento. La notte sopravvenne, e nell’ oscurità la flotta nemica, rimorchiata dai piroscafi del Lloyd usciti a lai fine, entrò nel porto di Trieste. Oggi 25, unitamente alle forze navali napoletane e venete, sono entrato, con la bandiera tricolore italiana spiegata alla cima d’ ogui albero, nella rada di Trieste, ove dopo pranzo ho ancorato, facendo disporre sopra due linee di battaglia i bastimenti. 1 regii piroscafi raggiunsero oggi la squadra. Sino a questo momento, io non ho divisato di attaccare la squadra austriaca, forte di tre fregate, due corvette, cinque brigantini, due golette, un piroscafo di forte portata, oltre i piroscafi del Lloyd; nel caso però che essa uscisse fuori, io ho già formato il piano d’ attacco, di cui ho dato conoscenza a lutti i comandanti delle forze unite. 11 governo austriaco ha fatto costruire tre forti batterie a maggior difesa del porto di Trieste, entro il quale trovasi la squadra nemica, a difesa della sua entrata. Certamente che 1’ attacco in porto della squadra nemica costerebbe a noi la perdita di qualche legno, a cui per la mancanza d’ altri non sapendo forse come provvedere, sarà mio pensiero di compiere con ogni cautela e prudenza una siffatta azione, ove il destro mi si presenti. 2 Giugno (dalla Gazzetta) NOTIZIE DEL CADORE. Sabato e domenica scorsi (27 e 28) furono due belle e gloriose giornate pei Cadorini. Attaccali da due corpi numerosi di Austriaci, pi'0' cedenti da Belluno, in due siti contemporaneamente ( a Termine e verso Agordo ), queJ prodi, senz’altra disciplina che la reciproca loro fiducia, difesero eroicamente il loro paese, e fecero strage del nemico. Con una fuga simulata, si lasciò entrare a tutta corsa in una gola, per tre migl’3 all’incirca, una parte delle truppe tedesche; e poi, quando furono occul-