26 3 Maggio. ALLA NAZIONE ITALIANA. Popoli dell’Italia, dalle Alpi all’Arsa, dal Varo al Ligure, all’Jonico mare, inclita stirpe dell’Arcadia, illustre schiatta di Esperò, di Enotro e di Tirreno. Voi, che in questo vasto territorio nella vita civile aveste culla, destatevi, e meditate sulle ruiue della struggitrice barbarie, sugli ora in-franti avanzi del despotismo : là , in quelle toccanti memorie e sulle insanguinate reliquie della tirannide , evocando 1’ ombre onorate degli Avi vostri con un grido universale furiosamente esclamale: all’armi, all’armi, all’ armi ! ! ! Sorgano da voi novelli Claudi e Livi e tremende suonin le stragi, agli orecchi dell’Annibaie novello del secolo : s’infiammi la pugna di libertà, nè risparmi, nè ricovri, nè perdoni, nè alimenti i vinti nemici, abbiansi per retaggio resterminio, per tomba il rogo, per compenso l'esecrazione e per gloria la maledizione di Dio. Spargano ovunque 1’ eceidio e l’orrore, lo spavento, la mina, la distruzione e la morte, e nulla resisti alla terribil ira animatrice de’ loro petti ardenti — e qual moto convulsivo della terra foriere di grande vulcanica eruzione clic la sommuove e crolla e squarcia e schiude il varco agl’ infiammati flutti , e svelle intieri od in rottami i mucchi di pietre più dure e pesanti del pari che gli strati di terra più lievi e leggeri, tal non risparmino dell’orde nemiche unità, dettagli od eserciti e qualunque si faccia istromento o protettore dell’ esecrato austriaco regime ; e se novelli prodighi Catiline o Giugurte trovassero proseliti in questi momenti di generale esaltamento di alta reclamata unita nazionalità e di santa fratellanza, e tentassero di seminare incentivi per una controsedizione, cadano tutti gasligati nell’ignominia e sotto la scure nazionale — non patto, non tregua, non compianto, s’ abbiano in premio dell’attentato prezzolato patrio tradimento, la morte e la detestabile generale esecrazione. A voi dunque Governi tutti dell’ Italica terra ; a voi popoli tutti di questa penisola dopo che tanti anni di separazione tornate ad unirvi in un popolo solo, in una sola famiglia, in un solo pensiero, in una sola volontà, a voi parlo : Voi al grido di guerra e di rappresaglia impugnaste valenti la vindice spada, disperdeste il nemico in lotta aperta e disuguale ; al sacro nome di libertà formaste scudo de’ vostri petti ed i petti cangiaste in iscudi, obbediste alle leggi di natura pei vinti, all’umanità pei prigioni, aveste in ricompensa le immuni crudeltà dei Croati comandate dagli assassini di Turnow che non risparmiarono bambini lattanti, vecchi coperti di veneranda canizie, sacerdoti del tempio i più rispettati, uomini i più celebrati, vergini spose e madri lagrimanti, vedove derelitte , e ciò che l’alma, il pensiero, il brivido, la penna rifugge di tracciare e narrare e pensare sul contaminato, macchiato, corrotto, sozzato sagrosanto inviolabile pudore ; essi sparsero il terrore coi loro orribili misfatti non conosciuti per anco nelle vandaliche storie e per il quale successe l’avvili-