317 e quanto altro sul suolo francese possedeva, di clima del britannico più mite. Essa ha colonie immense, sterminate, ma mille e più leghe lontane, lo che fa la marineria necessità d’esistenza, e distoglie da lasciar la madre patria per le colonie. Mirate clic possiede Inghilterra vicino a sè : la rupe di Gibilterra, lo scoglio di Malta. — Chi impedito avrebbe all’ Inghilterra di far suo il Portogallo? Non lo fece, e ben fece: volle averlo dipendente, non suo. Fatto che lo avesse suo, come trattenere i suoi milionarii dal preferire l’aria tiepida e imbalsamata del Tago alle nebbie gelate di Londra? Fate, o Veneziani, senno del britannico senno. Forse è provvidenziale che Padova, Vicenza, Treviso desertino_, per la servitù sabauda, la veneta libertà. Lasciate al loro destino, e Venezia, tu sii. Ma non basta. Se, da un lato, tu con franchigia di porto, e facendo coi tuoi vapori e Trieste e Pola e Fiume sobborghi tuoi, aprirai alle nazioni forse il più gran mercato del mondo; tu, colle istituzioni che li darai, aprir devi una scuola prima italica e poi europea. Tu esser devi la Repubblica modello. Fondata sulla più larga democrazia, tu non hai di bisogno d’abbordare, come la Francia, i più astrusi e diilicili problema sociali : tu non hai un minaccioso rigurgito di popolazione che minacci gli attentati d’ un disperato comuniSmo. Le tue braccia non son tante per i bisogni marittimi, ma cresceranno a proporzione. Libera da questi ostacoli, e fatta quasi oasi nel deserto, tu devi al mondo l’esempio di ciò che siano capaci di lare le repubblicane istituzioni. Dare più libertà c più ben essere che qualunque altro governo; sia quella la tua propaganda. Or qui, pria di chiudere, io mi purgherò in brevi delti dalla taccia, che non mi sarà risparmiata, in ¡specie dal giornalismo ligure piemontese, d’essere io cattivo Italiano. — Dirò dunque, che quando non si può salvar tutto, salvar devesi il più che si può, e che saggio duce, da forze superiori oppresso, abbandona al nemico la campagna, per ritrarsi in posizione inespugnabile, ove rieovrare, ed attendere gli avvenimenti. Or questo duce è il genio della libertà italiana, e questa posizione inespugnabile è Venezia. « Giorno verrà che stenderanno a Lei » Le italiche città destra fraterna: » Giorno verrà che la Cittade eterna » Dirà a Venezia mia, dove tu sei? =3 » E seco in coro con preghiera alterna » Lombardi, Etruschi, e in un Partenopei » Diran a Soccorri, o suora, ai danni miei a » Correndo appo l’insegna sua materna. » E a lor Venezia ¡=s Oh miei fratelli ! È questo » 11 Segno santo che ogni segno avanza; » Ite con questo ; Iddio compirà il resto, ss » E in Campidoglio avrà quel segno stanza, » Quel segno, ove sta scrilto, in vago innesto, » Amor fraterriOj Libertà, Eguaglianza. » 11. dott. Berlisghieri.