457 delle provinole stesse al Governo della Repubblica, si tramutarono in Comitali dipartimentali. Qualunque ne fosse it nome, dessi, astretti forse dall’urgenza degli avvenimenti, disposero deile rendile delle rispettive pro-\ineie e delle Casse di finanza senza mandare alcun avanzo alla centrale, com’era di costume neH’anleriore amministrazione, e senza che abbiano potuto, per la successiva occupazione, dare conto dei fondi che impiegarono, in guisa che di sua centralità a Venezia rimasero tutti i passivi dei dicasteri e di spese comuni per le provincie che mai vennero in suo soccorso. Nel 25 marzo, il Governo provvisorio trovò, che Ira denaro c note di banco esisteva la somma di lire 5,660,145 presso le due Casse, centrale e provinciale di Venezia, e fu con quel fondo, che cominciò a sostenere li gravi dispendii, che gli si accollarono. Delle imposte dirette, la sola rata di marzo della provincia di Venezia in L. 467,297:65 affluì in questa Cassa centrale; vi apparisce versata anche quella dell’altra provincia di Padova del mese successivo in L. 685,507:—; ma la somma ritornò integralmente colà come vedremo a suo tempo. Niente a dirsi delle altre due imposte dirette che son la tassa personale ed il contributo arti e commercio, e perchè durante il trimestre non è avvenuta l’abituale loro scadenza, e perchè il Governo volle esordire con un atto di giustizia verso le popolazioni della campagna, sopprimendo la tassa personale, come dal voto di lutti, e da tanti anni, si reclamava. Il prodotto dell’indiretta nella provincia di Venezia si limitò a L. 995,620:—. La guerra interruppe le relazioni commerciali; e sebbene siensi modificate le antiche tariffe daziarie, per sostituire ad un sistema di dazii elevalo e di esclusione dell’estere manifatture, quello della libertà del commercio, nulla ostante la dogana non potè riuscir molto produttiva per l’erario nazionale. Anche il ribasso nella tariffa dei sali ne scemò il prodotto, perch’è canone ricevuto, che la minorazione dei prezzi aumenta bensì i consumi, ma li aumenta assai lentamente, per guisa che nei pri-mordii non se ne sente il beneficio. La sola privativa tabacchi si è mantenuta, e si sarebbe mantenuto anche il prodotto dei dazii di consumo nel circondario di Venezia, se la comparsa sulle nostre coste dei vapori e dei legni austriaci che ci minacciarono un blocco, e se, dopo la cessazione di questo e la libertà ridonata al mare, la sotlenlrala irruzione terrestre e l’apparir del nemico sul margine della laguna non avessero consigliato il governo di esentuare dal dazio predetto, prima le carni e le bestie da macello, e poscia anche le farine, onde non avesse mai a venir meno l’approvvigionamento di una numerosa popolazione. Gli altri rami dell’indiretta non offrouo soggetto di osservazioni particolari, comunque taluno di essi si abbiano dovuto risentire delle circostanze dei tempi e dello stagnamento delle ordinarie speculazioni. Si è sospesa l’estrazione del Lotto, preparando così la soppressione di questa fonte di rendita condannata dalla morale, e si ritirarono dalla apposita Cassa dell’ufficio alcuni civanzi delle estrazioni anteriori per L. 45,000, lasciandovi quanto bastasse a supplire le spese tuttavia sussistenti. Nella Cassa della Posta si trovarono, nel 25 marzo, da oltre L. 40,000 costituite in parte da note di banco, ma questa azienda riuscì totalmente