355 buenti all’aggiunta di prestito, c fissa la somma che ogni contribuente viene chiamato a versare. Il minimo della somma da imporsi individualmente è determinato in L. 200. ■4. Nel termine di otto giorni dalla sua nomina la Commissione dovrà aver compiuto il suo lavoro, e per mezzo della Delegazione farà intimare ai contribuenti la relativa partecipazione. 5. Le somme domandate ai sovventori dovranno versarsi in due rate eguali, una entro F8 Luglio prossimo, l’altra entro il 24 del mese stesso, rimanendo però facoltativo ad ogni contribuente di eseguire anche un solo versamento. 6. I versamenti saranno falli nella Cassa di Finanza in Venezia verso rilascio di quietanze regolari staccate da registro a madre c figlia. 7. Per queste aggiunte di prestito verranno rilasciate delle apposite ‘cartelle da correnti L. 200. 8. In tutto il resto stanno ferme le disposizioni del Decreto 44 Maggio p. d. N. 5U2. Il Presidente MANIN. CAMERATA. Il Segretario J. Zennàri. 20 Giugno. (dalla Gazzetta) È pur cosa crudele doversi difendere dagli amici quando si ha il nemico di Ironie, c per non sminuire le forze nostre, non si vorrebbe correre il pericolo d’una difesa ac-L'usatrice d’altri che hanno a combattere accanto a noi! Venezia udì con dolore tante incolpazioni ingiuste e false gettate contro di lei, e tacque! Tacque, per non dare allo straniero lo spettacolo a lui grato delle interne dissensioni; tacque sperando che 1’ avventatezza di alcuni fosse illuminata dai fatti e dalla stessa sua pazienza, lissa tace tuttavia, facendo sacrifizio all’Italia fino della sua fama; tace quando potrebbe coi documenti, colle cifre alla mano, disperdere le voci che fanno correre contro di lei, in niodo che 1’Austriaco stesso peggio non potrebbe. Chi e 1 Italiano vero, che nel supremo pericolo della patria abbia ad usare della parola per accrescere baldanza al nemico? Ma il tacere ha una misura anch’esso. Noi che non abbiamo mai accusato alcuno; che non abbiamo mai rinfacciato nè a governi, nè a persone gli eirori molti commessi da tutti nella presente lotta, veggiamo ogni giorno fare il giro dei giornali d Italia la menzogna accusatrice, che, per quanto assurda, a forza di ripetersi viene creduta, con grave danno della causa italiana. La caduta di Vicenza e di Treviso, e lo sgombero di Padova hanno dato luogo a vociferazioni pochissimo moderate, che, accolte senza esame da qualche organo della stampa periodica, potrebbero traviare dannosamente la pubblica opinione; sicché tro-vfsi qui necessario di ristabilire i fatti nella loro autenticità, onde il pubblico possa giustamente apprezzare le cose e le persone, che vi sono interessate. È fra le più ovvie massime militari, che una città, non fortificala, può bensì iu alcune circostanze essere munita di truppe, d artiglieria, di munizioni quanto basta per resistere ad un colpo di mano, ma non mai provveduta in quella larga misura, che si c°nipeterebbe ad una piazza fortificata secondo le regole, destinata a sostenere le lunghe °perazioni d’un assedio. Nelle città aperte non vi sono ordinariamente nè magazzini per custodirvi con si-curezza le polveri, nè deposili di sussistenza, quali si richiederebbero per prolungare efficacemente la difesa. Ciò posto, l’approvvigionamento per tali piazze sarà abbastanza forte per poco che ec°eda le proporzioni" dell approvvigionamento ordinario in campagna.