205 gento. — Si pregano le Redazioni dei Giornali a voler pubblicare questo voto di molli Sacerdoti e Parrochi, clic già si mostrarono disposti a questo lieve sacrificio per la santa Causa. ( Seguono le firme. ) Noi proponiamo questo esempio al nostro Clero. In questi tempi in cui per la patria bisogna far gettito delle cose più preziose, della vita stessa; ci sarà alcuno clic voglia serbare tal cosa clic non serve ad altro che ad ornamento? E mentre cittadini d’ogni rango fanno tanti sacrifizi, c le donne stesse, per natura amanti degli ornamenti, li depongono sull’altare della patria, vorranno restar altrui indietro coloro che sono maestri di una religione che predica sopra ogni altra cosa 1’ abnegazione ed il sacrifizio? Ci siamo dunque deliberati di aprire all’Ufficio del nostro Giornale una sottoscrizione per quegli ecclesiastici che vorranno concorrere per offerta alla patria delle loro fibbie d’ argento : rimetteremo otto giorni dopo aperta la lista de’soscrittori, al governo provvisorio che avviserà poi il modo più conveniente per raccogliere le fibbie offerte e convertirle a pubblico uso, riserbandoci la soddisfazione di pubblicarne l’esito che non dubitiamo favorevole. 30 Maggio. ììil mws&mm mmm PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VENETA Pace, Salute dicono i Drammatici artisti. Se nell’ora della gioja comune la nube della melanconia solcherà la nostra fronte, se nella potenza d’un VIVA noi saremo muti come la statua della fame, vorrà significare che la sciagura ci ha affranti colle sue mille proteiformi visioni, e ci prostrò aggravandosi sul nostro collo più che la servitù straniera noi facesse; vorrà dire che neppure il sorriso del nostro bel cielo valse a redimerci da quello stalo terribile in cui c’ infangò il solo pensiero che noi uomini, noi liberali, noi Italiani, eravamo da uomini, liberali, Italiani, messi in pieno obbiio; vorrà dire che noi non abbiamo oggimai nè anche più il ristoro della speranza, sola virtù di tutti, die il reo consola di penitenza, il povero conforta d’un avvenire, il giusto accompagna alla sepoltura. E allora che faremo noi? A chi ci rivolgere-»10? A Voi, unicamente a Yoi, redentore della vostra patria, dell*illustre Veneta Repubblica rigeneratore, e in egual modo che voi con enfatico e Mobile orgoglio ricordavate all’Austria tiranna le sue promesse non com-Piute del 1815, noi benché meno possenti di nostra condizione, col solo accento dell’anima rispettosamente vi metteremo sott’occhio le pene nostre del 1848, non ommettcndo di ricordarvi che il Teatro fu mai sempre il 'ei'o istitutore del popolo. Voi padre del popolo, nella concorrenza affollata degli affari pubblici e privati, a’quali veramente con paterno affetto applicate; nello svoglimento delle politiche attualità della patria vostra,