<3o 115 ■*£> divisione in tre ordini di nobili, divisione non apparente all’esterno, si bene esislente di fatto nell’interno. Vi furono nobili di stragrande ricchezza, nobili di mezzane fortune, nobili poveri. I primi tendevano a stringere la somma de’ poteri fra loro; quindi in pochi. Gli ultimi, ed erano i più, riluttavano contro i primi, erano poveri, e poiché non aveano più commerci che gli arricchissero, tenevano lo Stato come proprietà dei nobili, chiedevano dallo Stato soccorsi ai bisogni loro. Cosi fu necessario mantenere moltissime magistrature non più necessarie pel governo, ma necessarie per sovvenire ai bisogni dei nobili poveri. I nobili di medie fortune, facilmente i più illuminali, perchè lontani dalle superbie dei ricchi e dalle necessiti» dei poveri, si ajulavano nel mantenere 1’ equilibrio. Tulle le magistrature, per sostenere le quali con decoro diveniva necessario lo spendio, erano dei nobili ricchi ; quelle che porgevano modo di trarre modesta sussistenza, erano dei poveri. Le altre, fra le quali il corpo delle quarantie (cento sessanta nobili, ora giudici, ora sedenti nel senato e nella signoria, e che giungevano al consiglio dei dieci ) erano quasi tutte composte da nobili di mezzane fortune. Ma perchè l’equilibrio reggesse, per mantenere lo Stalo e provvedere i sudditi, era necessario che una mano polente ed invisibile reggesse il bilico della bilancia, e questa mano fu il consiglio dei dieci, furono i tre inquisitori di Sialo, come fra breve sarà dichiaralo. Non si dimenticò 1’ educazione dei nobili poveri, e fu statuita, nel XVIII secolo, 1’ accademia detta dei nobili, nella quale erano ammaestrati. Per le famiglie dei poveri nobili, si accordavano provvigioni; suffragio che resta ancora mantenuto dai governi successivi, di un franco per giorno ad ogni nobile veneziano povero che nulla posseda; unico avanzo del perduto dominio. Ebbero un gran torto i nobili veneziani quando non vollero rinfrescare ( ci sia permessa la frase ) 1’ aristocrazia, chiamando a parte del governo i più facoltosi e illustri fra i cittadini ed i sudditi. Avrebbero ottenuto due scopi utilissimi : il crescere la potenza del corpo imperante, e l’amalgamare gl’ interessi delle provincie colla capitale. Erra sempre chi vuol giudicare il passato colle norme del vol. i. 45