4 in somma non ebbe le sue cinque giornale di sangue, non c’insultino per questo i fratelli. Gioiscano di questo sangue risparmiato, quanto noi ci affliggiamo dello sparso da essi. A noi, cui duole di non poter dar sangue per sangue, risparmino il rimprovero non meritalo. Se non che, sulle sponde dell’Isonzo e sul terreno friulano il sangue si versa; e questo battesimo comune avrà fatto di noi una volta e per sempre una sola famiglia. 4 Maggio. (Milano) (dalla Gaz setta) BOLLETTINO DELLA GUERRA. Pubblichiamo la seguente relazione ufficiale: Dal quartiere generale principale Folta 25 aprile -184-8. Quest’oggi la divisione di riserva, -12 battaglioni, un corpo di bersaglieri, una brigata di cavalleria e due batterie di artiglieria, comandata da S. A. R. il duca di Savoia, lasciati i suoi alloggiamenti di Gavriana, Solferino e Guidizzolo , varcava il Mincio al ponte di pontoni, stabilito presso ai molini di Volta. Si dirigeva in quattro colonne , preceduta dai bersaglieri e dalla cavalleria, verso Grezzano, Castiglione Mantovano, Tez-zoli e Marmirolo, donde ritornava poi alle rispettive stazioni senza incontro di alcun corpo nemico , che tiensi costretto dentro le mura di Mantova e Verona. 11 re, che accompagnava questa perlustrazione, si diresse da Rover-bella a Goito , vi esaminava la testa di ponte che vi si forma per opera dei zappatori, e ritornava indi a Volta. Sott. Il luogotenente generale3 capo dello stato maggiore generale De SALASCO. Abbiamo notizia da testimonio oculare , che nel giorno 23 corrente i corpi franchi mantovani, diretti dal comandante piemontese Longoni, tra Castel Beiforte e Castellaro, sostennero uno scontro coi Tedeschi, i quali aveano due pezzi d’artiglieria. Sul principio solo 40 volontarii dilesero le barricate di Castellaro , mentre gli altri eransi ritirati a Castel-Belforte. Poco tempo dopo, anche questi ultimi uscirono da Castel-Belforte in aiuto dei 40, che valorosamente tenevano fermo a Castellaro; ed allora gli Austriaci furono costretti a ritirarsi, trasportando molti dei loro soldati feriti. Dei nostri si perde un solo, colpito nel petto da una palla di cannone, mentre dalla barricata faceva fuoco sui cannonieri tedeschi. I corpi franchi dopo si ritirarono a Governolo. Alle 4 del mattino del giorno susseguente, i Tedeschi, in numero di 1200 con 6 pezzi d’artiglieria, e scortati da un carro di munizioni, assaltarono Governolo, ove erano i nostri corpi franchi mantovani e modenesi con 4 pezzi d’artiglieria. Due ore durò la lotta; i Tedeschi fuggirono lasciando sul terreno 7 morti, lo feriti e il carro