370 rollo affranto dal giogo, per trovar un po’ d’aria e rinfrescare l’ardente petto — e tutti questi parchi erano guardati da gente armata e ad ogni minimo movimento s’udiva un fremilo di catene. Ed io ciò risguardava e l’anima mia assorta dallo stupore si conturbava, allorché una voce: Figlio d’Adamo, che vedi tu? e come non rispondeva: Tu — vedi le nazioni riscattate dal Cristo! E sopra un erto colle vidi un immenso edificio sfavillare per mille fuochi, ed io vi ascesi e le mie pupille abbarbagliate dalla luce dei candelabri riflessa dall’oro, dai cristalli, dalle gemme, s’affissarono sopra alti seggi coperti di porpora e videro uomini che aveano la fronte pallido-sparuta, cinta di diadema e guardando la pianura dicevano: — Tutto quanto là dorme è nostro. -—Ed a’Ior piedi stavano degli altri uomini curvati, e delle donne seminude, c lutti gli occhi erano fisi siigli uomini dal diadema, e ad ogni loro gesto, ad ogni sguardo ponendo un ginocchio a terra dicevano. — Tutto quanto là dorme è vostro. — E si eressero sontuose tavole cariche delle vivande le più deliziose, dei vini più squisiti e gli uomini dal diadema e quelli curvali c le donne seminude, s’assisero intorno quelle tavole, ed il profumo di fiori ed una soave melodia inebbriava i loro sensi e mollemente fluttuavano in una nube di voluttà. — Ogni qual tratto udivasi di fuori come lo stridere del ferro, ed essi ridevano; come il rischio del flagello che pizzica la pelle c strappa un pezzo di viva carne, ed essi ridevano; come il sordo lamento delle prigioni, ed essi ridevano; come il singhiozzo dell’ agonia, come il rantolo della fame, come il gemito d‘ un uomo che si strozza, cd essi ridevano . . . Poscia vidi gli uomini dal diadema ritirarsi in altro luogo: i loro volti s’oscuravano e cominciarono a parlarsi in segreto; la diffidenza, l’odio, la collera stavano ne’loro sguardi, ma i loro labbri sorridevano e s abbracciavano. Allora insorse un movimento, tra le genti armate che guardavano i parchi, e la moltitudine che vi giaceva die’ un grido terribile; la fiamma dell’incendio arrossò l’orizzonte e ruscelli di sangue solcavano la pianura; le donne fuggivano scarmigliate tenendo stretti al seno i neonati ed urtavano ad ogni passo ne" cadaveri. Mi rivolsi allora agli uomini che aveano sorriso e si erano abbracciati; il diadema era caduto di fronte a molti di loro, e gii altri gridavano: — Sta bene, il nostro nome sarà glorioso per sempre; e si dividevano ciò che era sfuggito al fuoco ed alla spada. Ed io risguardava tutto ciò, e l’anima mia assorta in profondo stupore si conturbava, allorché una voce: — Figlio d’Adamo, che vedi tu? e come non rispondeva: •— Tu vedi i re della terra, gli unti del Signore! Ed il mio petto palpitava veemente. Discesi al piano cercando un rifugio contro la visione che mi perseguitava, ed incontrai dei vecchi coperti degli abiti sacerdotali; in una mano tenevano una borsa d'oro c nell’altra il libro misterioso della dottrina e della preghiera; sovra ogni pagina del libro sla^a l’impronta del suggello degli uomini dal diadema e i vegliardi dicevano: « Popoli, obbedite agli uomini dal diadema; i v0" » stri beni, la vostra vita, tutto loro appartiene; qualunque cosa essi » facciano, voi dovete tutto soffrire senza resistere, senza mormorare; il