384 24 Giugno. COMANDO SUPERIORI DELLA CITTÀ lì DEI FORTI DI VENEZIA. ORDINE DEL GIORNO Veucziani ! Jeri l’altro io vi ho additato con orgoglio alcuni nomi degni dell’affetto vostro e della vostra riconoscenza: i nomi di quei bravi che al primo avanzarsi dell’inimico mostrarono quali difensori saranno sino a tanto che l’Italia sia purgata per sempre. Oggi io vi rivolgo, o Veneziani, queste parole onde farvi sicuri sulla posizione nostra, che può sfidare minaccie ed assalti ripromettendosi resistenza e vittoria. Già in tutti i Forti la fusione dei soldati, la cordiale fusione delle intenzioni e degli animi, ò oramai avvenuta. Tutti i voti si concentrano in uno solo, quello di sterminare gli Austriaci ! Marghera bene presidiata, ha con sè il prode Belluzzi cui venne affidato il Comando; quel solo nome, non fosse altro, ci è garante di una disperala difesa. I)a Marghera partirono mille uomini della Guardia civica Mobile, i quali avevano date non dubbie prove di valore ai giorni passati. L’ urgenza del bisogno e un attacco che si prevedeva sopra la linea di Burano. m’indusse a dividerli fra Murano e Treporti dove c’era bisogno di gente, e di gente provata. Di modo che le forze nostre, bene ripartite sui varj punti, ci fanno apparecchiati ad ogni assalto. E il nemico fa mostra di rinforzarsi più sempre, e di attaccare vivamente Venezia. Noi lo attenderemo a pie’ fermo. Già le bocche dei nostri cannoni hanno mostrato agli assalitori qual Aia rimanga a percorrere per giungere fino a noi. Veneziani! al rimbombo dei colpi che si ripercuotono sulla vostra laguna, rispondete con un solo grido di giubilo: Viva l’Italia! Il Generale ANTONINI. 24 Giugno. cornino SUPERIORE DELU CITTÌ E DEI FORTI DI fflEZIt. Al Popolo, ai Militi e ai Magistrati di Venezia. Nel mentre che la gratitudine mi sprona a rivolgere un affettuoso saluto a quanti di Voi hanno assistito jeri, unitamente a me, nella Chiesa di S. Stefano ad una sacra funzione, io non posso, non debbo tacervi, o Fratelli, come quella funzione avesse per unico scopo il raccoglierci uniti a pregare salvezza per Venezia di cui mi si affidò la difesa.