416 austriaci, raccontandoci in proz io elogio qualche gratuita storiella. — Vero che tosse, i’ apologia di sé stesso non è merito, nè mezzo di persuasione verso de’ terzi. Entriamo in argomento. — Il Giovini nel tessuto di suo discorso porta alle stelle l’eroismo dei Milanesi pel ricupero della ottenuta libertà; subito dopo li consiglia a supplicare re Alberto, oniT essere favoriti della grazia di venire accolti sotto il suo dominio. — Come giustilicar simile contraddizione !... Esso scrittore nel tentativo di provare come sarebbe impossibile la continuità di uu governo repubblicano, prende a scopo le passioni che dominavano la umana specie nel medio evo, epoca di brutale prepotenza, d’ignominiosa ignoranza. Tutto degenera sulla terra, come anche tutto prende nuove forme : ecco una risposta senza replica al Giovini. Ammesso tale principio, diviene un fallo che le passioni dopo un corso di tempo danno luogo alle virtù, per cui hanno la loro epoca le stesse grandi rivoluzioni, e gli uomini di un secolo rare volte quelli assomigliano dell’altro che lo precedette; a tali varietà andarono soggette tutte le nazioni. — Nell’ invitta Sparta (pici Lisandro nacque che fu causa alla sua perdita introducendo in patria l’oro ed il lusso de’vinti nemici: sarà per ciò che non sia vero essersi la repubblica mantenuta modello selle intieri secoli ? Chi negherà che Atene, culla di Solone, di Milziade, di Aristide, (li Cimone, di Temistocle, uomini insigni per ingegno, probità e valore, non abbia sussistito cinque secoli pria di divenir vittima della corruzione eli Filippo il Macedone ? Iloma, quella Roma repubblicana, semenzaio inesauribile d’uomini illustri, quali furono i Cincinnati, i Camilli, i Metelli, i Regoli, i Fallii, gli Scipioni, i Bruti, i Catoni ed altri infiniti che sarebbe pompa di erudizione qui ricordare, non si conservò forse incolume ed ammirata più che settecento anni ? Come potrà mai dirsi che Cartagine, la commerciale Cartagine, 11011 abbia avuto lunga vita, distinti ed affezionati cittadini nei suoi Asdrubali, Annoili, Amilcari, Annibali ed altri molti, contando pur essa vari secoli di repubblicano governo? Ma perchè dopo una lunga specchiata esistenza, le repubbliche eziandio andarono soggette ad inevitabili sovvertimenti, si dirà utopia il credere alla loro conservazione? Signor Giovini, che sceglieste il carattere di suddito, anziché F altro onorevole di cittadino, provatemi quali governi di re abbiano saputo resistere (senza tremende scosse) alla loro fondazione per più lungo tempo de’governi repubblicani ? quali dinastie si mantennero sul soglio secoli tanti ? E poiché la storia dev’ essere l’invincibile stromento con cui abbattere il vostro paradosso, della storia continuerò a valermi. — Il tiranno, e tal è un re dispotico, trovasi sempre circondato da cortigiani, da condottieri d’ armate che, invidiosi di suo potere, sono costantemente pronti a fare sgabello di sfta debolezza per ¡scacciarlo e supplantarlo. — Quanr t’innumerabili esempii non ci presenta l’impero succeduto alla romana repubblica !