373 possono l’animo generoso de’nostri ali’imitazione di quelle venerate virtù, informandoli a quella costanza di voler forte, e fraterna concordia, conservatrici della Libertà. Con libera penna pertanto, come ho libero il pensiero e la favella, nella mia morale indipendenza, scevro da qualsiasi timore che l’anima impicciolisce e la nobiltà oscura dell’uomo, che ha la missione di giovare a’ propri concittadini, leale come lui sempre anche ne’ tempi del più grave pericolo, benché minacciato dalla tirannia : presento a' miei frateli alcune considerazioni. La moderazione de’ nostri desiderii e la fiducia in chi amorosamente ci guida, varranno ad eternare fra noi la libertà non ha guari acquistata, e in conseguenza a stabilire quell’ Unione da cui tutta dipende la nazionale nostra Indipendenza. Questa parola Libertà, o fratelli, che sì soavemente suona e si ripete con entusiasmo ; che si compra con sacrifizii cruentissimi, é cara a lutti, ma in modo speciale a noi rigenerati Italiani che la tememmo bandita dalla terra nostra per sempre. Essa è un bene prezioso che parte direttamente da Dio e di cui egli cominelle all’ uomo la difficile e gelosa cura. Dobbiamo rendercene degni per atti di virtù, di vero coraggio, di abnegazione; e voi, o miei concittadini, di qualunque classe voi siate, cooperate con amore disinteressato e con determinala volontà. Persuadetevi che senza I’ educazione del cuore e della mente, unici mezzi morali per mantenere la libertà, sarebbe essa un sogno, un bene sfuggevole e origine di disordine e sovvertimento. La storia ed i fatti che la illustrano, e 1’ esempio degli uomini sommi che furono, devono essere la guida vostra, la meta gloriosa della vostra emulazione ; onde meritare a buon diritto l’ onore di esser chiamati degni tigli d’Italia, onore che i nostri oppressori ci negavano insultando. Voi foste eccitati a ricuperare i vostri diritti, rispondeste alla voce che vi chiamava, cooperaste alla vostra rigenerazione, foste confermati nel battesimo nazionale, lavaste, in una parola, la macchia che vi bruttava : ma non basta. Conviene rafforzare io spirito vostro coll’educazione volula dai tempi, onde con animo (èrmo progredire nel difficile cammino che avete principiato e che il sommo dei Pontefici sovranamente vi addita. L’educazione, o fratelli, che vi sarà prescritta sotto l’egida dell’ italiana Libertà è quella che dovrete seguire, scancellando per fino le traccie di un sistema istruttivo, che co’ suoi metodi conturbava lo spirito e falsava la menle e il cuore. Si rende quindi urgente il bisogno di attivare un insegnamento immutabile ne’ suoi principii fondamentali, perchè basato sulle leggi della natura in generale, onde la parte più negletta della società allinga il più presto possibile quanto viene comandato dalla religione e dall’ordine pubblico, dai lumi del secolo che prepotente impera sul destino delle nazioni, perchè abbiano a consolidare la gloriosa nostra rigenerazione. L’ educazione è la nutrice del genio, e come questa può opprimerlo ed oscurarlo, ella può eziandio renderlo sublime, essendoché dal maggiore o minore perfezionamento e dalla sua applicazione deriva il miglior beni: dei popoli, quindi santamente pensarono Licurgo, Platone ed Aristotele,