33 mio l’improvvisata organizzazione di circa 8000 uomini nel breve suo \ ¡aggio da Roma a Bologna ; a lui debbono i Veneti gratitudine, poiché, compresa la situazione dei popoli più scoperti al nemico, torte adoperossi affinchè le armate pontificie appunto la linea del Veneto prendessero. Scelto Stato maggiore lo accompagnava. Fra gli ufficiali di questo si annovera il conte Luigi Masi; quello stesso clic la polizia austriaca scortava infamemente al confine dello Stato, in unione al principe di Canino, solo perchè fu, e sarà sempre caldissimo Italiano. « Mattia Montecchij maggiore aggiunto, eravi pure; quegli che.fu imprigionalo a Civita Castellana, regnando Gregorio, in unione all’avvocato Galletti, ora, mirabile cangiamento! ministro di polizia a Roma. « Allo stato maggiore appartiene pure, come ufficiale di ordinanza, il giovine conte Mastai Ferretti, nipote dell’immortale Pio IX. « 11 Comitato di Occhiobello, sempre sollecito nel cooperare al grande scopo della nostra santissima causa, rendeva gli onori dovuti a si distinti italiani. La banda civica pure di Occhiobello rallegrava con suoni armoniosi si brillante passaggio. « Domani continueranno a passare le rimanenti legioni. » 3 Maggio. (Trieste) (dalla Gazzetta) Dobbiamo avere sott' occhi sempre nuove prove delle arti vili, che si adoperano dall’Austria nella guerra attuale colle provincie Lombarde e Venete. INon bastano il ferro, il fuoco, la rapina ; si aggiungono anche il tradimento e l’insulto. Si tenta ili corrompere i preposti al governo delle nostre città: se ne vorrebbero smuovere la fede caldissima, l’onestà incorruttibile, con turpi menzogne, e con più turpi profferte. Il podestà di Chioggia, cittadino Antonio Naccari, affezionato al proprio paese, uomo integro ed onesto, e perciò tero Italiano, riceveva dal Giulay, comandante supcriore militare delle provincie Austro-illiriche, la seguente lettera: .1/ siff. Antonio lincearImodcslà eli Chiofjfjin. « Signor Podestà" ! « Le strazianti notizie pervenutemi riguardo alla desolata popolazione di Chioggia, la quale senza solide leggi, senza mezzi, priva della principal sua sussistenza, commercio con Trieste, e pesca, ingannata dalle false relazioni del Governo provvisorio della Repubblica di Venezia, va a Jrran passi incontro ad una terribile anarchia, la quale può e deve essere fatale anche per le famiglie le più agiate, m’indussero a concertare con ?S. E. il governatore del Littorale, e volare in soccorso, s’è possibile, di quegl’infelici, vittime del più crudele inganno. « Persuaso che la di lei voce può molto sull’animo della popolazione, c che lei ami senza egoismo, e di cuore la città che interamente a lei si affida, le rimetto il proclama che iu data 19 aprile corrente, S. E. il co. Hartig ha indirizzato ai popoli del Regno Lombardo-veneto, nella supposizione che il Governo provvisorio della Repubblica di Venezia, od altre circostanze, avranno impedito di giungere fino a lei, ed agli abitanti di Chioggia. T. II. 3