42 Sgombrino dalle menti le tristi idee che le animose milizie cittadine eoi soldati di Pio, mentre clan prova di valore nelle pianure Venete e Lombarde, possano anche solo per un istante non godere nelle battaglie del diritto delle genti. E più di tulio tolgasi ogni dubbio sulla validità delibazione, e sulla legittimità della loro dipendenza all’ unità del comando che regge le forze concorse nella Valle Padana. Il Grande Pontefice, eminentemente italiano, partecipa al sentimento che ha compenetralo ogni cuore. Ne sia prova, se a qualcuno abbisognasse, che Egli, il SANTO PADRE, spedisce con missione straordinaria al campo presso S. M. il Re Carlo Alberto F egregio sig. dott. Carlo Farina, sostituto nel Ministero dell’interno, nome caro all’Dalia, e che di per sè solo garantisce lo scopo delle Sovrane intenzioni. Diamoci adunque alla gioia, riponendo ogni fiducia in Pio, corli che quella benedizione, che Egli dava all’Italia dalla velia del Quirinale con ispiralo entusiasmo, produrrà frullo di gloria ai nostri fratelli armali in campo, e a tutta la Nazione. IL LEGATO L. CARD. AMAT. 5 Maggio. POCHE PAROLE ¿ VENEZIA. Bella, gentile Venezia, io ti saluto col trasporto di un’anima rapita dalla tua bellezza, ricolma delle prische tue glorie : glorie che i Tiranni ti hanno voluto rapire, ma di cui per breve spazio hanno goduto. Le leggi della Natura e del Ciclo sono immutabili, eterne; tu nascesti ad essere forte, libera, grande: maledetto chi vuole rendere schiavo e vile un popolo sulla cui fronte e scritto » debbo essere libero, potente. Guai a chi mi tocca! » La Libertà profuga su questi scogli isolali aver doveva un asilo ed un tempio, e l’ebbe. I Tiranni, suoi eterni nemici, sempre si sforzarono di eliminarla pur di qui, ma che sono gli sforzi della prepotenza a confronto della forza di un popolo nato, nutrito, destinato a rendere soltanto un culto alla primigenia figlia di DIO, a Libertà? Poco fa un’aquila altera volle sconvolgere i decreti della natura, di Dio. Da dense nubi piombò sul Leone di Marco stanco ed assonnato per la indolenza patrizia, cogli artigli tentò di prostrarne la forza, e da quei larghi squarci soffri di una febbre lunga, violenta. La febbre però ha subito la sua crisi, Pio gli ha prestato il farmaco salutare. Esso risorge polente in sua forza: ha raso gli artigli al prepotente sparviero, lo tiene già fra le sue branche, e ne sugge le ultime stille dell’atro sangue. 0 Vinegia, tu risorgi più bella di prima, più grande, più forte. Tu nuovamente ricoveri nel tuo seno la idolatrata Libertà, che per Io addietro fu lemuta dall'inimico esterno, mal tollerata però da’tuoi figli perchè, sebbene in libero suolo, erano schiavi di pochi » ora vili, or superbi, infami sempre. » Pe’Ioro delitti tu espiasti finora la schiavitù. Ma DIO è pago, ed ha detto, risorgi. E tu risorgi e dalle passale sventure ed errori impari e t’informi a più acconcio regime, Intendesti