334 46 Giugno. Risposta dei fratelli di Padova e Treviso ai fratelli Veneziani. Accolti in questa terra ospitale, in questo Palladio della libertà italiana, ove primo si udì fra le Venete provincie il grido d’indipendenza, noi di Padova e di Treviso ricambiamo il vostro saluto, o fratelli Veneziani. Se la spada dell’odiato nemico ha devastato le nostre terre, se fu forza cedere alla prepotenza dell’oste nemica, la sventura non ci ha scoraggiali, anzi maggiore ha desialo in noi il desiderio della battaglia, e più forti strinse i legami reciproci di unione e di fratellanza. L’odio contro il comune nemico, non cedendo alla opinione dei pratici di guerra che riputavano impossibile la difesa di Treviso, ci spinse a tentare le sorti delle armi, e se fu d’uopo cedere, voi, o Veneziani, applaudiste alla eroica difesa ed al valore delle armi italiane. Nè mancava a Padova il coraggio per emulare la città sorella, ma facendo sacrifizio del proprio entusiasmo ai consigli dell’arle cd agli inviti di Venezia, novella Atene destinata al trionfo di Salamina, lasciò libere le case al nemico, e serbò le braccia e le armi a più terribil vendetta. Taccia ogni voce di gelosia e disunione sparsa dai nostri nemici: di tutti è il valore, di tutti la gloria. La catena delle Alpi clic cinge la frontiera d’Italia incateni pure tutte le nostre città ad un solo palio, ad un solo volere: Unione ed Indipendenza. E quawdo questa terra d’Italia prediletta da DIO, invidiata dagli uomini, sarà purgata dallo straniero, deporremo concordi le armi al tempio della libertà : ivi più solide getteremo le basi di nostra indipendenza e grandezza, e la nostra unione sarà la più forte guarentigia contro le invasioni nemiche. Ripetiamo adunque abbracciati con voi, o Fratelli Veneziani! Viva l’Unione! Viva l’indipendenza! Malutta. G. Mingoni. G. Bo.nfadim Gp.itti. M. D. Zava. P. Liberali. P. Azzi. G. B. Rambaldi. C. Montagna. i6 Giugno. W3S95Ì32&SÌ& Come son dolci nella sventura le parole che scendono amiche!....'" questa dolcezza a voi tutti la dobbiamo, o Fratelli Veneziani, che ne conosceste il bisogno. Noi abbiamo combattuto — Lo avevamo giurato, ed il piede dello