366 Sugli unii cruenti, sui rei senza fè; Si stollo! quel crisma lo infama, lo struggo Sul crine ni leviti, sul fronte dei Re. 12 Oh servo allo stranio Borbone codardo L’infamia è finita dei sabati orrendi! Già i Siculi han scosso l’invitto stendardo, Già l’armi han brandito, già crompon tremendi: Oh ! invan ti nascondi per rcggie o burroni, Nè terra ti puote, nè inferno salvar: Perfìn fra le branche degli Austri ladroni Terremo a immolarti pcrfin sulFaltar. 43 Ma deh! che non debba morir sull’istante, Ma deh! che sia lunga l’angoscia mortale, Ma deh! che il tuo Gode ti dica ghignante Sui rantoli estremi la prece finale .... E quando convulso velarti all’aspetto Vorrai colle mani quel ghigno d’orror, Le braccia sfinite ti caschili sul petto^ Ti stia disperato quel ghigno sul cor. 14 E quando del corpo lo spirto ti fugga Sia a quella di Code la bocca tua unita, E l’alma fuggente ti cingoli e rugga Bruciata dai labri del reo Gesuita: E battono i venti fortissime l’ali, E cielo c universo ne intenda il ruggir, E a lutti sia dato celesti e mortali Col suon di concorde canzon maledir ! ! ! Lido 2 Giugno 1848. Capii. VITTORIO MERIGHI. 22 Giugno. IL GOVERNO PROVVISORIO DELLA REPUBBLICA VENETA Sulle proposte dei cittadini Podestà di Venezia e Presidente della Camera di Commercio, Arti e Manifatture, Decreta : D 1. La Commissione, istituita coll’articolo 2.° del decreto 20 giugno corrente per il riparto del prestito di un milione