497 41 Luglio. i mis iti AI CITTADINI VENEZIANI. Abbiamo lotto, o carissimi Veneziani, il Iraterno attestato, die alcuni interpreti de’generosi vostri sentimenti, c’indirizzavano questa mattina, attestato che affranca vieppiù in noi lo scopo prefisso. Quella nube che per un momento oscurava il nostro pensiero si era già dileguata. Si, Voi lo diceste: è per l’Unione, è per l'indipendenza Italiana che noi sapremo spargere fino all’ultima stilla il nostro sangue. U orma immortale stampata da PIO, noi con gioia la seguiamo, e nel nobile sentire di un pensiero veramente italiano vi accertiamo, o Cittadini Veneziani, che se nel 22 marzo 1848 abbiamo cooperato con ogni dovuto sforzo alla nostra rigenerazione, sapremo in progresso far pentire col nostro valore là sul campo in faccia al nemico coloro , che echeggiar facevano quella voce che mercenaria s’innalzava nelle tenebre a speranza di futura zizzania. Noi siamo quelli, che fratelli un giorno chiamaste , e ci chiamaste tali sul campo, che come tali operammo. Noi non abbiamo fallila la vostra speranza, siamo quei Militi che v’amano in uno agli altri Italiani, che a loro uniti faremo rispettare quel Nome che da 33 anni nella dimenticanza, anzi per meglio dire nel disprezzo giaceva. Cittadini, come un giorno stringiamoci insieme tutti ad un patio, c questo palio sia tale da far risuonare per tullo VItalico Cielo fra breve: Viva l’ottenuta Indipendenza Italiana! Unione non è più un sogno, gl’Italiani saranno fratelli ed uniti. Venezia, 0 giugno -1848. Del Ralla«;. d’Iuf. Marma GIUS. M1TTARELLO PIETRO TOMMASONI. e camerati. Del Corpo d’Artig. M"arma ANDREA AMADIO GIACOMO ZECCHINI e camerati. Del Corpo Marinari GIO: MENGOLLI GIO. LOTTI e camerali. Fine «lei Tonto sccositìo E DEGLI ATTI DEL GOVERNO PROVVISORIO DELLA REPUBBLICA VENETA. T. II. 32