314 rimase coperta, e fatta impraticabile la strada che da Bassano conduce a Primolano, cioè la strada di Canal di Brenta, la quale è inoltre assiduamente guardala da quei prodi In numero di 200. Dalla città di Vicenza ebbero bastevoli munizioni, ed eglino, imitando i frugali guerriglieri della Spagna, sostengono la vita con qualche prov\ igione di cacio, e con libbre 3 di farina di grano turco per ciascuno. Ieri mattina furono veduti fare esperimento con ottima riuscita dei loro cannoni di legno, eoi quali portano lo sterminio e la morte al comune nemico. Vivo ed imitabile esempio di vera carità patria! Abbiano questi magnanimi nella storia dell’italica rigenerazione una pagina affettuosa, che ricordi agli avvenire il coraggio e le virtù loro. 13 Giugno. (dalla Gazzetta) Poscritto. ore G pomerid. Il sig. Console generale di Sardegna, cav. Antonio Faccanoni, colla di lui Nota d’oggi, comunicava al nostro Governo una lettera del signor Lazzaro Rebizzo, inviato di S. M. il re di Sardegna nelle Venezie, del seguente tenore : » Avendo io preso congedo da questo Governo per recarmi al campo, » trasmetto a V. S. Illustr. il dispaccio direttomi dall’ammiraglio Albini, » colla dichiarazione del blocco di Trieste. Ella ne darà comunicazione » ai ministri, e vedranno questi, e vedranno tutte le Venezie, che il no-» slro Governo coll’augusto suo capo furono e sono sempre coerenti ed » eminentemente Italiani. 5> Unisco pure lettera del viceconsole nostro in Trieste, a me diretta, » nella quale, a termini di ordine ricevuto dal nostro ministro, ei pro-» mette particolare assistenza ai sudditi delle Venezie. « Una eguale assistenza troveranno i sudditi delle Venezie in tutti i paesi esterni dai regii uffìziali consolari, in seguito agli ordini loro comunicati dal ministro degli affari esterni di S. M. il re di Sardegna. PER INCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il Scrjr. gen. J. ZENNABI. 13 Giugno. (dal Libero Italiano) UN PARADOSSO CHI NON ì PARADOSSO. « Non andare a loro; essi verranno a te. ” lo, che amo Venezia quanto la pupilla degli occhi miei, non bramo che a lei restino le città di terra ferma. Pochi saranno, i quali, all’ udire queste parole, non gridino contro di me al paradosso.