435 ad interpretazioni maligne; e pensare soltanto all'obbligo di assicurare la tranquillità e l’indipendenza di quei cittadini, ai quali il voto nostro medesimo lia conferito il potere di decidere le nostre sorti. Il generale in capo MENGALDO. Il colonnello capo dello stato maggiore Berti. 2 Luglio. DIE PREGHIERE ALL’ ASSEMBLEA REI RAPPRESENTAMI. Convien fare di necessità virtii! Giacché le cose corron sì rapide oggidì che quello che sembrava quasi impossibile due mesi fa, quello che un mese fa sembrava improbabilissimo, ora invece diviene ogni dì più facile, e di più prossima riuscita, conviene che tutti gli Italiani rivolgano oramai il loro pensiero a quello scopo santissimo, che quantunque fosse forse nel desiderio di tutti, non era certamente nelle speranze prossime di molti. Questo scopo si è quello di ottenere al più presto possibile L’UNITA’ DELL’ITALIA (1). A questo scopo santissimo, ed ultimo si avvicinano oguor più da una parte il repentino rivolgimento (non conviene illudersi) del maggior numero dei Veneziani, dall'altra il continuo progresso che fa l’insurrezione nel Regno di Napoli. Se questa insurrezione riuscirà vincitrice, come è sperabile dietro le relazioni sempreppiù libere cd esatte che ci vengono dai giornali che si stampano in Napoli stessa, giova credere che Siciliani, e Napoletani tornati in perfetta concordia, dappoiché insieme ora combattono contro l’atroce Ferdinando, rivolgeranno insieme le loro mire a questa santissima UNITA’ D’ITALIA. Allora quel Re che se fosse stato Signore soltanto di mezza Italia (mentre l’altra metà fosse rimasta divisa, fra altri tre Principi) poteva esser forse più ostacolo che fomite a questa tanto desiderata UNITA’per le gelosie inevitabili fra Principi eguali in diritto, quel Re, diciamo, apparirà loro probabilmente come l’unico eleggibile al trono delie due Sicilie. Or se ciò si verifica, come avvi grande probabilità, fra breve, se sotto lo slesso scettro si riunissero tutta l’Italia settentrionale, e tutta la meridionale, non rimarrebbe più che la media cioè Io Stato Pontificio, e Toscana. 11 primo è retto da quel SOMMO che fu il primo iniziatore di questo sacro movimento Italiano, dall’immortale PIO IX che non opporrebbe forse alcun serio ostacolo, allorché si trattasse di costituire l’Italia non solo indipendente ma altresì UNA, FORTE, RISPETTABILE A TUTTI. Rimarrebbe dunque solo Leopoldo di Toscana, pel quale sarà forse (i) E intendo dire precisamente Unità, non Unione.