353 sostenere le quotidiane necessità; Io chieggono pronto, o Italiani, lo chieggono generoso. E noi da queste lagune, dove la forza nemica rinserra i nostri movimenti, non i pensieri e gli affetti, noi che per la salvezza delle provincie abbiamo dato, finché si poteva, oltre a quello che si poteva ; da queste lagune, antico nido della libertà, alziamo un grido a5 fratelli, c chiamiamo aiuto. E non avrebbe fede nell’ Italia chi dubitasse che il nostro grido non abbia a comuovere tutti gl’ Italiani nell’ anima. Ai governanti dileggiamo die facciano ogni lor potere a prò’ nostro : alla nazione chieggiamo quell’ elemosina che si può chiedere con fronte sicura. Tutto può un popolo clic vuole davvero. Eleggasi in ciascuna città una Commissione che raccolga le offerte c a Venezia sicuramente le invii. Tutti abbiano parte in questo tributo d’ amore e di libertà ; dia ciascuno il suo centesimo alla madre chiedente la carità da’ suoi tìgli. Meglio dare ¡1 poco alla madre che benedice e ringrazia, che non il più all’inimico crudele, che godrebbe di strascinare il venerabile trafitto capo di lei nella polve e nel sangue. Dal Governo provvisorio della Repubblica veneta. L’ Austria ed i nostri nemici non cessano dall’ adoperare le infami ¡oro arti. Con false insinuazioni si vorrebbero seminar discordie fra’ Lom* 1 ardi ed i Veneti, cercandosi di far credere a questi che la Lombardia sia disposta a concorrere ad un secondo trattato di Campoformio. Nella Gazzetta uffiziale di Venezia d’ieri è riportato dalla Gazzella Universale quanto fu pubblicato da quella delle Poste di Augusta, che cioè l’inviato 'iella Lombardia, arrivalo a Francoforle, si proporrebbe di domandare la mediazione della Dieta per una pace coll’ Austria sulle condizioni all’incirca che l’Adige avesse quindi innanzi a formare il confine dell’impero. Questo fatto è positivamente falso , e posso assicurare che italianissima è la missione avuta dall’ inviato del Governo di Lombardia presso la Dieta germanica. Del resto, il Governo di Milano ha già ripetutamente e solennemente proclamato all’ Italia cd all’ Europa che la causa della Venezia è anche causa della Lombardia, perché è causa italiana, e che la Lombardia, ct pronta a qualunque sacrifìcio di sangue e di denaro, per assicurare 1 indipendenza della Venezia. Nella servitù di queste provincie venete, sentirebbe la Lombardia 1’ onta ed il ribrezzo della servitù propria. E Perchè cerle supreme verità, quantunque dette mille volte, giova sempre ancora di ripeterle, il Governo provvisorio di Milano, prendendo nuova Occasione dalle dolorose vicende toccate in questi ultimi giorni a queste II Presidente MANIN. TOMMASEO. Il Segretario J. Zenkari. 19 Gii T. II. 23