262 non solo rende ai maestri l'insegnamento più difficile, ma moltiplica il numero degli ambiziosi, de’malcontenti, e degl’infelici. Dalle elementari pertanto, quel germe clic tuttavia ci cova d'insegnamento meramente letterario, conviene cavamelo : e questo leggier cambiamento apporterà beni grandi. Converrà coordinare dall’un lato le elementari alle tecniche, alle infantili dall’altro, sicché non ci sia nel passaggio uè salto, uè contraddizione, nè ripetizioni, le quali non solo tornano inutili, ma confondono assai volte le menti. Le infantili amerei rimanessero, come sono, affidate allo zelo dei cittadini privati, i quali giova che prendano parte viva così nell’educazione, come in tutte le cose che al pubblico bene appartengono. L’ispettore delle elementari dovrebbe soltanto por mente, che nelle infantili l’insegnamento preparasse alle altre scuole venture la via. Molto è da fare intorno alle scuole femminili, le quali son troppo appareggiate fin qui alle maschili. INon dovrebb’essere nè tanto lo studio, nè tante le ore della scuòla; nè a due riprese l’insegnamento quotidiano, che fa le fanciulle passeggiare quattro volte le vie, non senza scapito, se non del raccoglimento e del pudore, almeno del tempo. Anco le scuole campestri voglion essere rinnovale; scemalo il numero delle ore; e quando i fanciulli diventili atti a taluna delle faccende rusticane, approfittato delle ore della sera e de’giorni festivi. Nè solo in campagna, ma in città stessa la materia insegnata nelle scuole elementari può spicciarsi in minor numero d’anni, massimamente se non così grande a ciascun maestro il numero degli allievi. Prego voi di proporre quel che credete opportuno al risparmio di tempo e di soldo, lo credo che possano i maestri essere meglio compensati, che non sono, delle loro fatiche (e ciò risparmiando all'erario più che dieci migliaia di lire), e possa essere cosi tolto ad essi maestri lo scandaloso compenso delle ripetizioni; molto più se le scuole private si vengano moltiplicando.* Le quali, con la guarentigia d’esami severi fatti agli scolari, e di severa scelta fatta in prima de’maestri, sarebbero stimolo d’emulazione alle scuole pubbliche, e manterrebbero nelF insegnamento quella varietà, senza cui non è vita. Anco le scuole pubbliche gioverà col tempo che più direttamente dipendano dai Comuni, i quali,, scegliendosi i proprii maestri (proposti dal governo provinciale, che può meglio conoscerli del centrale), si fanno mallevadori della scelta dinanzi a sè ed alla patria. Ne’comuni poveri il parroco può il più delle volte essere prescelto a maestro, e cosi, oltre al risparmio del denaro, può avere l’insegnamento autorevolezza maggiore; massime quando i preti sieno all’ufficio dell’insegnare più determinatamente educati. Vedrete se convenga tor via il grado degl’ispettori di distretto; e agl’ispettori di provincia assegnare una somma per le spese di cancelleria, una pe’viaggi da fare, senz’altro stipendio. Direte il parer vostro intorno alle scuole, finora peggio che inutili, di pedagogia e di metodica-Forse che la migliore preparazione sarebbe inviare i giovani maestri come assistenti ad altri maestri di sperimentato valore; chè per tal modo avreb-besi il vantaggio dell’istruzione, e il metodo dell’insegnamento non sa-rebbe costretto in troppo pedantesca unità. Per toccare una qualche cosa delle materie da insegnarsi, dirò che